MADDALONI. Troppo simpatica ‘sta città: ora i Barletta hanno messo Cortese sotto tutela con una specie di Gianni Letta nostrano
18 Luglio 2018 - 12:26
MADDALONI – (g.g.) Il personaggio del giorno è Antonio Giannini. E chi cavolo è questo? Di Giannini ricordiamo “Er Principe” grande bandiera della Roma; poi ci viene in mente il nome di Guglielmo Giannini che con il suo “Uomo Qualunque” fece il pieno di voti dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Poi c’è quello della concessionaria Giannini di Caserta. Ma di Antonio Giannini non abbiamo mai sentito parlare. Ma sapete cosa vi diciamo? Buona cosa che ci siano personaggi nuovi, altrimenti parliamo sempre delle stesse persone e pubblichiamo le foto sempre delle stesse facce.
Cosa ha fatto nei giorni scorsi Giannini: spedito probabilmente nel circuito politico dai Barletta della clinica San Michele per affiancare un Cortese stralunatissimo, si è messo a fare il Gianni Letta. Voleva tessere la tela costruendo una sorta di federazione delle opposizioni. Quando si è recato a parlare con l’area rappresentata da Razzano, da Reitano e da Tontoli,
Certo, ci sono i Barletta dietro. Non a caso, Cortese da un lato aspira ad essere il coordinatore di tutte le opposizioni, dall’altro lato è andato già a parlare col sindaco De Filippo. Magari per eleganza non gli ha ancora pronunciato la parolina magica Interporto, ma la “suonata” è quella, visto che al Barletta dell’Interporto imparentato con i Barletta della clinica, un sindaco non collegato storicamente a quegli ingranaggi, qual è De Filippo, fa un pò paura, soprattutto quando dice che lui si siederà con l’Ise solo quando questa rientrerà nella legalità del corretto contribuente, pagando centinaia di migliaia di euro di tasse comunali, non pagate in questi anni.
Mo’, giustamente a Razzano, a Reitano, a Tontoli e a molti di quelli che hanno collaborato con le due liste espressione di quest’area, che cavolo gliene frega degli interessi dei Barletta e dell’Interporto? Zero. Ecco perchè questo tavolo, finalizzato al coordinamento dei gruppi di opposizione, alla fine non si farà. Anche 5 Stelle non potrà non rendersi conto che la decisione di Cortese di rimanere in consiglio comunale è solo finalizzata a cercare di tutelare quello che è senza dubbio un potere forte della città: la Berletta dinasty, rappresentata in consiglio da lui e da Imperia Tagliafierro.