MADDALONI. Uno per uno, ecco come avvenivano gli imbrogli dei grattini e dei numeri seriali della ditta D’Alonzo-Calabrò. Il comune ha perso una barca di soldi

20 Luglio 2018 - 12:10

MADDALONI – I numeri riportati nell’ordinanza di arresto di Francesco D’Alonzo e Angelo Calabrò non stupiscono chi conosce come abbiano lavorato certi soggetti a Maddaloni, ma non solo a Maddaloni, per anni e anni.

Se il gip Sergio Enea, come scrive nella sua ordinanza che di 125.163 avvisi di pagamento, solo 252 pari a poco più dello 0,02%, precisamente allo 0,002013375 erano regolari. Il quadro indiziario appare veramente solido, dunque. Come tutti gli automobilisti sanno il concetto di multa realizzata da un cosiddetto vigilino, è qualcosa di complicato che ha necessitato di una regolamentazione giuridica che prima non c’era e che ha determinato valanghe di ricorsi.

Nel caso specifico di Maddaloni e della Csi, al parabrezza dell’auto grazie all’uso dei tergicristalli, veniva apposta la cosiddetta penalina. Ciò avrebbe comportato l’annullamento del grattino dandone comunicazione al comune che avrebbe poi ricevuto l’aggio, cioè la percentuale di sua competenza su quella contravvenzione. I grattini annullati sono quasi degli sconosciuti nel materiale sequestrato visto che la stragrande parte degli avvisi reca solo un numero seriale assolutamente fantasioso, inutile, visto e considerato che non corrispondeva ad alcun titolo di sosta annullato.

Gli avvisi che contengono solo questo numero seriale farlocco o quantomeno farlocco di fatto per la funzione che avrebbe dovuto svolgere sono ben 107.816.

Le vie dell’imbroglio sono infinite o quantomeno numerose. Scorrendo l’ampio kit delle penaline, gli inquirenti ne hanno trovati di tutti i colori: per 7.097 è stato riportato lo stesso numero di grattino, ovviamente con questo numero fisso la Csi incassava i soldi della contravvenzione e al comune ne risultava solamente una e non 7 mila e rotti per cui i soldi li intascava Csi e chi si è visto s’è visto; per altre 9.998 penaline non è stato rinvenuto nemmeno l’indicazione del numero di grattino annullato, per cui la citata Csi incassava la sanzione senza pagare nulla all’ente.