MARCIANISE ALLE ELEZIONI. Dio li fa… Ci sta che due come Magliocca e Velardi stiano insieme, ma che si formi il centrodestra con i simboli di Lega ed Fdi è altamente improbabile e vi spieghiamo il perché

6 Febbraio 2023 - 19:05

In questo caso, la genetica tiene insieme questi due personaggi e, in verità, anche Zannini ha delle affinità con il sindaco per due volte detronizzato. Zinzi non potrà mai appoggiare Velardi e nemmeno Fratelli d’Italia.

MARCIANISE (g.g.) Qualcuno si chiede, soprattutto a Marcianise, se sia vera la notizia di un accordo tra l’ex sindaco Antonello Velardi e il presidente della Provincia Giorgio Magliocca, in vista delle prossime elezioni comunali.

Noi non sappiamo esaudire questa curiosità, sicuramente fondamentale per definire i destini dell’uomo dei prossimi quattro millenni. Ma una cosa, invece, la possiamo dire, in quanto suffragata dalla lunga esperienza su uomini e vicende di questa provincia: Antonello Velardi, Giorgio Magliocca e, se tutti e tre ci si dedicassero un attimo, anche Giovanni Zannini, sono soggetti assolutamente compatibili, affini per tantissime cose.

Una, soprattutto: ai componenti della triade non è passata mai neppure per l’anticamera del cervello che l’esercizio di una funzione pubblica in una istituzione rappresentativa, debba contenere almeno qualche pensiero dedicato, al di là della retorica e delle frasi di circostanza, alle cose dalla comunità, ai cosiddetti problemi della gente.

Difficile, al riguardo, trovare nella storia di questa provincia, pur costellata di politicanti di vario genere, omologhi di tre personaggi così risoluti che, attraverso una indubbia, quanto luciferina abilità di affabulazione, sono riusciti a piegare il voto popolare ai loro interessi.

E allora, se la notizia non è vera, oppure se la notizia è vera, non è che poi conti più di tanto. Sembra un paradosso, ma mai come in questo caso conta che la notizia sia assolutamente verosimile, molto più che possibile proprio in considerazione di questi ragionamenti relativi al tratto genetico di questa pariglia di politici.

Nella testa di Magliocca, c’è un film di fantascienza in cui Velardi diventa sindaco di Forza Italia e del centrodestra, dopo esserlo stato, nel 2016, del Pd e del centrosinistra. In seguito a questa geniale operazione, sempre secondo il copione di fantascienza scritto dal presidente della Provincia, Velardi pone Marcianise o, quantomeno la Marcianise ad esso riconducibile, ai piedi di Magliocca alle prossime elezioni regionali del 2025, dopo avere il presidente consegnato la fascia di sindaco al Velardi. Se non è fantascienza questa…

Difficile ritenere che questa idea venga realizzata. Nel senso che due soggetti come Magliocca e Velardi possono anche arrivare ad un accordo, ad una quadra, così come l’hanno trovata ai tempi del famoso tutor, installato dal Comune di Marcianise lungo la strada provinciale 335 in dispregio, da noi ampiamente documentato e dimostrato, di ogni norma vigente. Peraltro, un tutor per il quale l’amministrazione provinciale, che oggi invece fa cassa tendendo agguati agli automobilisti lungo la stretta strada a 4 corsie con spartitraffico, imponendo assurdi e illegali limiti di velocità di 60 km all’ora nei pressi delle uscite di Trentola, del Jambo e di Aversa Nord.

L’eventuale quadra genetica tra i due diventa molto più complicata da trasformare in una quadra politica, organicamente esplicitata attraverso la formazione di una coalizione, ufficialmente riconosciuta, di espressione centrodestra.

Ragioniamo partendo dalla Lega: cos’è, infatti, oggi, il partito di Salvini a Caserta? Beh, piaccia o non piaccia, Gianpiero Zinzi ha spostato gli equilibri delle cifre elettorali dalla media che il partito ha raccolto nel Meridione. Ora, se è vero che lo stesso Zinzi non si è messo a far casino per rivendicare il controllo del partito, a livello regionale, magari insieme al salernitano Pierro, anche lui eletto alle ultime politiche, e, naturalmente anche a livello provinciale, è anche vero che schierare formalmente la Lega con il suo simbolo in dissenso a ciò che Zinzi ritiene giusto fare in una città a lui peraltro molto cara, essendo quella in cui è nato suo padre e in cui la sua famiglia è ancora molto radicata, ci sembra alquanto improbabile, al di là di quelli che possono essere gli interessi elettorali del parlamentare europeo Valentino Grant, che di qui a un anno tenterà di essere rieletto a Bruxelles e a Strasburgo e che, viste le percentuali della Lega ben diverse dal fantasmagorico 30%, raccolto in Italia, ma anche nella circoscrizione Sud, potrebbe essere interessato ad aprire un ufficio di rappresentanza in quel di Marcianise. Peraltro (lo ripetiamo per l’ennesima volta, la persona ci suscita da sempre simpatia umana), quale livello di autorevolezza, quale livello di credibilità della propria rappresentanza, può avere oggi un partito, guidato, almeno formalmente, da una persona, Salvatore Mastroianni, che un mese fa è stato assunto alla Provincia nell’ambito di una serie di concorsi platealmente blindati, militarizzati e controllati dalla coppia Magliocca-Zannini? Con Mastroianni la Lega è in pratica una succursale, una sezione distaccata della coppia Magliocca-Zannini.

Anche la questione di Fratelli d’Italia è particolare. In maniera piuttosto singolare questo partito, improvvidamente, ha scelto come proprio riferimento l’ex consigliere comunale Domenico Moriello, forse il più velardiano tra i velardiani. Ma, far convergere il partito che esprime il presidente del Consiglio dei ministri su un personaggio come Antonello Velardi non è certo un’operazione che si possa fare a cuor leggero. Anche considerando il fatto che Velardi si appresta ad affrontare due processi con accuse, truffa e falso in concorso con il segretario comunale, riguardanti l’esplicazione delle sue funzioni di sindaco. Di solito, Fratelli d’Italia esamina le candidature, valutando anche il certificato del casellario giudiziario nonché quello dei carichi pendenti ed è arrivata, alle ultime elezioni comunali di Caserta capoluogo, a richiedere ai candidati anche il rilascio del certificato, ai sensi dell’art. 335 del Codice di procedura penale; in poche parole la possibilità di essere messo a conoscenza, eventualmente, anche di procedimenti in cui l’aspirante candidato è iscritto nel registro degli indagati.

Siccome Velardi, ripetiamo, non affronta un processo per il reato di diffamazione a mezzo stampa, ma per truffa e falso compiuto in concorso da un pubblico ufficiale, in relazione ad attività svolte nella funzione di sindaco, magari può anche darsi che Moriello si candidi lo stesso con Velardi, ma in una lista civica, oppure in quel che rimane del simbolo di Forza Italia, riconsegnato, con un’operazione a dir poco discutibile, dall’europarlamentare, nonché attuale coordinatore regionale Fulvio Martusciello, a Giorgio Magliocca. Ben più remota è, invece, la possibilità che in appoggio a Velardi possa comparire il simbolo di Fratelli d’Italia.

Per ciò che concerne, invece, la vicenda del tentativo di costruzione di una coalizione civica centrista a due gambe, da parte del parlamentare Gianpiero Zinzi e della consigliera regionale Maria Luigia Iodice, rimandiamo al prossimo articolo per darvi un quadro preciso, al di dà di molti pensieri in libertà che leggiamo ultimamente, sulla vera situazione e sullo stato delle trattative tra gli appena citati Zinzi e Iodice.

Per quanto riguarda, infine, lo schieramento che potrebbe aggregarsi ancora una volta attorno alla candidatura a sindaco di Dario Abbate, la situazione sembra molto più tranquilla e definita.