MARCIANISE. Altro che nuove case da costruire per i propri figli. Nel Puc di Velardi non c’è trippa per i gatti. Non si edificherà e vi diciamo per colpa di chi

31 Maggio 2022 - 13:14

La questione calda è e resterà quella delle incompatibilità dei consiglieri comunali. Come si suol dire, nelle more, cominciamo a piantare qualche punto fermo nella valutazione su ciò che sarà possibile fare e su ciò che non sarà possibile con il nuovo Puc che, evidentemente, il sindaco Velardi e il suo vice Tommaso Rossano hanno scambiato per un vecchio Prg

 

 

MARCIANISE – In attesa di occuparci, con argomentazioni solide, del problema dell’incompatibilità di diversi consiglieri comunali di Marcianise con la loro funzione deliberativa riguardante l’approvazione del nuovo Puc, vogliamo fare anche il punto su un argomento che probabilmente esprime un peso specifico inferiore a ciò che appare e a ciò che muove gli estri di diversi politici locali i quali, essendosi garantiti l’attribuzione di un’area a loro cara dello status di zona edificabile, pensano di aver dato un senso alla loro esperienza istituzionale.

Molti di questi appetiti potrebbero rimanere insoddisfatti, molte delle speranze disilluse. Ma si sa, i Prg una volta e i Puc oggi sono stati e sono dei grandi zibaldoni in cui c’è tutto e il contrario di tutto e in cui ogni singolo consigliere comunale, ogni assessore, ogni loro luogotenente, ogni loro rapporto sociale e familiare su cui impiantano grandi attese, manco si trattasse dell’approdo al Sacro Graal.

Noi stiamo cercando e cercheremo di iniettare un po’ di razionalità, buonsenso e realismo nella valutazione di ciò che si potrà fare e ciò che non si potrà fare a Marcianise con questo Puc.

E allora, senza scrivere prima la conclusione, la conseguenza, ma provando ad arrivarci con una illustrazione dei vari passaggi, occupiamoci del cosiddetto carico abitativo, cioè del numero di case, vani, appartamenti, civili abitazioni che potranno essere costruiti.

Crediamo che non sia più un argomento complesso al limite dell’incomprensibile quello relativo alla gerarchia degli strumenti della pianificazione territoriale.

Come esiste una gerarchia delle fonti del diritto, che ha il suo apice nella costituzione ed arriva fino all’ultima espressione della potestà amministrativa di un comune, così capita, nell’ambito di una struttura molto più semplice, per l’Urbanistica dell’insediamento.

Lo strumento principale è costituito dal Ptr, Piano Territoriale Regionale.

Si tratta della cornice ordinatoria che stabilisce le priorità e fissa dei limiti articolati riguardanti tutto il territorio delle 5 province della Campania.

Nel Ptr, che apparentemente sviluppa concetti e argomenti di ordine generale, sono già presenti elementi concreti e insuperabili. Al Ptr si devono uniformare gli strumenti gerarchicamente appena inferiori, cioè i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale, che a Caserta fu varato una decina di anni fa grazie soprattutto all’opera dell’allora assessore provinciale all’Urbanistica Gianni Mancino, in giunta nell’amministrazione di Domenico Zinzi.

Avete notato? Il primo si chiama Piano Territoriale Regionale, il secondo quasi uguale. Quasi perché in mezzo c’è la parola “coordinamento”. Ciò vuol dire che nella definizione di principi e di cornici regolatorie, il Ptcp compie una sintesi importantissima e dirimente, stabilendo in sostanza quante nuove civili abitazioni si potranno costruire in ognuno dei Comuni del territorio provinciale.

Il Ptcp in vigore ne prevede per Marcianise 800.

Ciò fu scritto dieci anni fa, nel 2012, e ciò non è stato modificato. L’amministrazione provinciale, che oggi comunque conta meno di quanto non contasse al tempo delle approvazioni dei Prg, deve svolgere una mansione importantissima: stabilire se il Puc di un Comune rispetta i vincoli del Ptcp.

Per fare questo occorre che la Provincia si aggiorni periodicamente sullo stato dei luoghi, cioè su quanti nuovi vani sono stati costruiti dentro al PRG vigente.

Ad esempio, nel 2020 l’amministrazione provinciale ha chiesto un rapporto sul costruito più recente, fotografia di ciò che in città era maturato dal 2012.

Dunque, la struttura di piano, governata dall’architetto Loreto Colombo, ha dovuto trasmettere questi dati.

Noi non siamo in possesso di questo documento, ma a Marcianise ci sono tanti tecnici, tanti ingegneri, tanti architetti, tanti geometri, i quali, come si suol dire, “questo fanno” e sono, dunque, in grado di fornire cifre che, se non sono esatte alla singola unità, esprimono una approssimazione comunque rassicurante rispetto alla causa di un’informazione reale dello stato del territorio comunale.

In base a queste informazioni, possiamo dire che, solo negli ultimi cinque anni, nuovi appartamenti sono stai costruiti o recuperati, andando a costituire nuove unità abitative che prima non esistevano e che vanno comprese in quella misura di dotazione degli 800 alloggi previsti, cifra non superabile.

Più nel dettaglio, possiamo dire con sufficiente approssimazione, che:

sono stati recuperati ad abitazioni indipendenti almeno 350 sottotetti;
sono stati realizzati a Via San Pasquale circa 100 alloggi residenziali;
sono stati realizzati oltre 150 alloggi tra via Gemma, Via N. Gaglione, via San Giuliano, p.zza
Principe di Napoli, via R. Musone angolo Via Baracca, via R. Musone angolo Via P. Micca, via R.
Musone angolo Via Dei Mille, via Santoro via Lener, via R. Musone incrocio con via San Simeone e via Taranto.

Infine, considerati gli alloggi condonati secondo la L. 47/85 e la L. 724/94, possiamo affermare che restino meno di 100 alloggi realizzabili secondo le indicazioni del PTCP.

In pratica, non c’è trippa per i gatti e molti rimarranno delusi nel momento in cui penseranno di chiedere un permesso a costruire che gli sarà sconsigliato per evitare di buttare soldi per istruire pratica destinate ineluttabilmente ad essere respinte dall’Ufficio Tecnico.

Molte famiglie di Marcianise, che oggi sperano di poter costruire una casa per il loro figli, rimarranno deluse.

Ma c’era una via d’uscita? C’era la possibilità di incidere su indici decisi più di dieci anni fa in sede di redazione del Ptcp?

Sì, c’era. Nel corso del periodo di validità del Prg vigente, i Comuni potevano chiedere un aggiornamento dell’indice abitativo. Peraltro, Marcianise sembrava avere, anzi aveva e avrebbe tutte le carte in regola per chiedere il raddoppio del fabbisogno abitativo. Naturalmente ciò è stato reso impossibile da quella miscela micidiale di presunzione e incompetenza che da dell’amministrazione comunale di Marcianise, del sindaco Velardi, in combinato…indisposto col suo vice e assessore ai LL.PP. Tommaso Rossano, la coppia di gran lunga meno avveduta, meno preparata e con meno margini di miglioramento, dato che migliora chi, socraticamente “sa di non sapere” e non chi pensa di sapere tutto.

Probabilmente, i due pensavano che i nuovi Puc frutto della riforma della legge regionale fossero uguali ai vecchi Prg, per cui sono stai inerti.

Le carte in regola di Marcianise sono quelle costituite dall’incidenza demografica possente determinata dai grandi centri commerciali, che insistono sul territorio comunale. A pensarci bene i marcianisani, al netto di qualche posto di lavoro ottenuto, hanno messo a disposizione miglia e miglia del proprio territorio avendone in cambio scarsissimi benefici.

Il fabbisogno abitativo si è evidentemente modificato negli ultimi 6 o 7 anni proprio per l’incidenza del Campania, dell’Outlet, ecc.

A tal proposito, l’unico indotto, peraltro nefasto e venefico, è stato rappresentato da quelle fetenzie illegali e impunite verificatesi tra Tarì e dintorni, soprattutto ai tempi in cui impazzavano i “Compro Oro”.

Nella fase preliminare di questo Puc il Comune di Marcianise avrebbe potuto avviare una procedura per chiedere dunque all’amministrazione provinciale un aggiornamento degli indici.

Ma evidentemente quelli dell’Ufficio di Piano erano più concentrati sulle parcelle, evidentemente il sindaco era più concentrato su come intascare più di 200mila euro di rimborsi, a nostro avviso non dovuti, e che oggi lo portano, almeno per quanto riguarda una porzione di essi, a comparire da imputato per i reati di falso e truffa davanti a un Gup che potrebbe, di qui a poco, rinviarlo a giudizio.

Concludiamo dunque questo primo articolo sulla questione abitativa di Marcianise. Cercheremo di svilupparne altri sulle questioni degli insediamenti commerciali, degli standard e non solo.