MARCIANISE. Angela Letizia chiama un Vigile Urbano per contenere in consiglio Dario Abbate. Qui ci vuole il Var, ma intanto alla Presidente spieghiamo un paio di cosette

9 Agosto 2021 - 17:07

MARCIANISE – Alla fine non faremo mancare il nostro punto di vista sulla vicenda della chiamata dei Vigili Urbani da parte della Presidente del Consiglio Comunale Angela Letizia che, al culmine di una discussione molto intensa con il consigliere d’opposizione Dario Abbate, ha fatto intervenire in aula un casco bianco, scatenando la durissima reazione dei consiglieri d’opposizione.
La vicenda è diventata addirittura oggetto di una interrogazione parlamentare presentata dal deputato Leu Federico Conte, compulsato da Alessandro Tartaglione, che oltre ad essere stato un più che competitivo avversario di Velardi e dello stesso Abbate al primo turno delle ultime elezioni comunali, è anche uno degli esponenti di punta di Liberi e Uguali in provincia di Caserta.

La ricostruzione del deputato Conte, che sull’episodio interroga il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, la potete leggere nel testo integrale dell’interrogazione.
In risposta a questa iniziativa, i consiglieri di maggioranza hanno espresso solidarietà e pieno sostegno alla presidente Letizia, accusando i loro colleghi dell’opposizione di aver artefatto la loro ricostruzione, rendendola diversa dalla realtà dei fatti.

Fin qui le posizioni in campo.
Per quanto riguarda noi, ci limitiamo a sottolineare che la chiamata di un rappresentante delle forze dell’ordine da parte di un Presidente del Consiglio Comunale è un atto di straordinaria importanza e di pari delicatezza.

Quello che succede in un emiciclo istituzionale, sia esso quello del Parlamento, del Consiglio Regionale, fino all’ultimo dei Consigli dei Comuni più piccoli d’Italia, è protetto da una immunità, che se non è statuita in maniera esplicita attraverso un articolo di legge, si ricava dalla relazione armonica tra tante norme, tanti regolamenti.

Un Presidente della Camera non chiama i Carabinieri se i deputati litigano. Fanno intervenire gli addetti, dipendenti borghesi, salvo poi attuare misure disciplinari per chi si è reso protagonista dei fatti, che comunque verrà valutato da un organismo collegiale presieduto dal Presidente della Camera o del Senato.
In poche parole, un presidente del Consiglio Comunale, di fronte a quella che ritiene una intemperanza da parte di un componente dell’assise da lui coordinata, può richiamare all’ordine, può al limite sospendere la seduta, può, se ritiene, presentare querela nei confronti del consigliere, perché in questo caso non vige lo stesso principio della insindacabilità e dell’immunità di cui gode un deputato o senatore della Repubblica per le cose che dice nell’esercizio delle sue funzioni.

Ma un Presidente del Consiglio solo una cosa non può e non deve fare: far entrare le forze dell’ordine nel solenne, sacro emiciclo della democrazia, di un popolo sovrano che in quel momento esercita se stesso attraverso la propria rappresentanza e che nessun atto amministrativo d’imperio può limitare.
Si tratta degli equilibri della democrazia, ma ci rendiamo pure conto che a Marcianise certi consiglieri e certi politici non ne abbiano grande dimestichezza con la cognizione dei principi.

Per cui, ci pronunceremo sul fatto specifico della presidente Angela Letizia solo dopo aver visionato il Var.

Davanti a questa, cioè al filmato anche rallentato dei fatti, vi diremo se, a nostro avviso, Angela Letizia abbia violato una dei più elementari regole della democrazia.

QUI SOTTO L’INTERROGAZIONE DEL DEPUTATO FEDERICO CONTE:

QUI SOTTO IL TESTO DEL COMUNICATO DEI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA:

“La ricostruzione presentata attraverso una nota al Prefetto di Caserta da alcuni consiglieri comunali, diventata poi oggetto di una interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, è totalmente falsa.

L’utilizzo parziale, improprio e pretestuoso dei fatti richiamati nell’interpellanza persegue il solo fine di screditare e delegittimare la funzione della presidente del consiglio comunale Angela Letizia che, sin dal suo insediamento, si è dovuta scontrare con le resistenze di un ceto politico che ancora oggi si rifiuta di riconoscere una donna alla guida della massima assemblea cittadina, condizione verificatasi per la prima volta nella storia democratica della città di Marcianise.

Dalle registrazioni di tutti i consigli comunali emerge chiaramente la difficoltà della presidente Letizia e che spesso diventa impossibile contenere con il solo dialogo la protervia di alcuni consiglieri che respingono sistematicamente ogni tentativo di rendere ordinato il confronto democratico in aula, rifiutandosi di rispettare i tempi e le modalità indicate dalla presidenza e previsti nel regolamento delle attività consiliari, pronunciando frasi equivoche al suo indirizzo, riducendo l’agibilità democratica all’interno del civico consesso con continue interruzioni e abbandoni delle sedute. Nel consiglio comunale del 23 luglio 2021 si è verificato inoltre un episodio gravissimo che dovrà essere oggetto di valutazione da parte del civico consesso. Il consigliere comunale Alessandro Tartaglione ha tacciato la presidente del consiglio Letizia e l’intera Amministrazione di essere ‘fascisti’, battendo violentemente più volte i pugni sul tavolo con estrema aggressività e abbandonando, infine, la seduta che aveva raggiunto solo da pochi minuti. Con il suo comportamento ha offeso le Istituzioni comunali e le persone che le rappresentano che si sono sempre battuti a favore delle libertà, dei diritti civili e per l’affermazione dei valori sanciti nella nostra Carta Costituzionale. Esprimiamo piena fiducia e solidarietà nei confronti della presidente del consiglio, vittima di questi meschini e strumentali attacchi, e la esortiamo a continuare a espletare le sue attribuzioni istituzionali con il rigore e l’equità con cui sino ad ora si è contraddistinta”.