MARCIANISE. “Annamo bbene! Il sindaco Trombetta vota senza neppure vederlo il Bilancio Asi di Pignetti e Graziano. Allora la storia di Guerriero è proprio vera

25 Giugno 2023 - 15:28

Sarebbe stato logico e giusto astenersi dal voto per l’esiguità del tempo a disposizione per capire. E allora non può che essere questione di “politica politicante”

MARCIANISE (g.g.) – Quanto e cosa conosceva il neo sindaco di Marcianise, Antonio Trombetta, dei contenuti del Bilancio dell’Asi, approvato ieri dal Consiglio generale? Zero.

E se glielo ha spiegato suo nipote Gabriele Trombetta, gliel’ha spiegato a modo suo, nel modo favorevole agli interessi di Giovanni Zannini con il quale, di fatto, ha lavorato negli ultimi anni, partecipando alle stregonerie applicate ai Bilanci del Consorzio Idrico, che, dal 2020 in poi, sono stati letteralmente stravolti con centinaia di giochini contabili, grazie ai quali i 21 milioni e oltre di passivo patrimoniale, che non avrebbero mai potuto consentire la trasformazione del Consorzio in Spa, rappresentando questa fondamentale voce, la più importante garanzia dei diritti dei creditori, in un milione e qualcosa di attivo patrimoniale, certificato, a nostro avviso superficialmente e, diciamola tutta, scelleratamente da un perito di Salerno essendo frutto, ripetiamo, di un autentico stravolgimento della struttura e dell’identità delle varie poste, realizzata, a nostro avviso, muovendosi nel perimetro dell’ irregolarità, dell’illegittimità e, forse, anche dell’illegalità.

Un sindaco, eletto da poche settimane, aveva il dovere etico di astenersi perché non è possibile costruire convinzioni serie, credibili, in poche settimane, peraltro da maturare in un contesto delicatissimo, tesissimo, dato che la Regione Campania considera, ormai, i conti dell’Asi molto sospetti, al punto che il suo rappresentante nell’organismo direttivo, Giuseppe

Razzano, si è visto costretto a chiedere copia di molti atti di gestione degli ultimi anni, anche per effetto delle manovre ostative e piuttosto surreali, compiute dalla presidente Raffaela Pignetti, a partire dal primo secondo della nomina di Razzano, uscita dalla penna di De Luca. Pignetti e il suo mentore Stefano Graziano non lo vogliono assolutamente tra i piedi il Razzano.

Non lo vogliono a prescindere e non gliel’hanno certo mandato a dire, quando la presidente Pignetti ha scatenato una buffa battaglia su presuntissime quanto improbabilissime ragioni di incompatibilità. Ciò ancor prima che Razzano mettesse piede nella sede dell’Asi e senza neppure averci parlato seriamente e approfonditamente con Razzano, mandato lì dal governatore della Campania e non da un passante qualsiasi.

Ora, siccome il sindaco Trombetta non ha potuto costruirsi alcuna convinzione tecnico-contabile, siccome Trombetta non è neppure passato dagli uffici del Bilancio e della Contabilità del suo Comune, dove il dirigente avrebbe potuto riferirgli alcune cose molto interessanti capitate durante il periodo del commissariamento, vuol dire che lui è andato lì ad assolvere a un impegno preso nello spazio angustissimo della politica politicante.

Insomma, l’inopinato via libera ad un bilancio che Antonio Trombetta non ha neppure visto, rende più solide le voci su un colloquio tra lui e Stefano Graziano prima del voto sul presidente del Consiglio comunale, di Marcianise, durante il quale il sindaco avrebbe scambiato il voto di ribaltone del consigliere Raffaele Guerriero, fedelissimo di Graziano ed eletto con Lina Tartaglione, con una sua morbida accondiscendenza nei confronti della Pignetti e dell’Asi dei vari “cement man” Canciello, Pozzi e Della Gatta, chiodo fisso di Graziano che sta mettendo contro De Luca finanche Giovanni Zannini pur di difendere con i denti lo status quo dell’Asi, che la Pignetti non vuol mostrare al governatore della Campania, come risulta evidente dal comportamento avuto nei confronti di Giuseppe Razzano.

Così non va.