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MARCIANISE. ASI e Velardi, guerra. La Pignetti da Barbie diventa Ken e ne canta quattro al sindaco: “Lui sapeva dell’azienda fuori regola e poteva chiuderla. Perché non l’ha fatto?”

27 Giugno 2018 - 13:06

CASERTA(g.g.) Se c’era qualche dubbio sul fatto che dietro all’iniziativa-show di Antonello Velardi che per giorni si è insediato con l’ombrellone davanti all’azienda Lea per bloccare, ha detto lui, l’inquinamento da percolato, ora questi dubbi sono saltati.

La presidente dell’Asi, area in cui insiste il capannone di mister Egisto (CLICCA QUI PER LEGGERE LA NOSTRA INTERVISTA DELL’ALTRO GIORNO) ha reagito con durezza a certe esternazioni del sindaco. E per una volta la Pignetti sveste i panni, naturalmente all’interno di spogliatoi blindati e assenza alcun Alvaro Vitali che circola nei pressi, di Barbie e veste quelli virili e muscolosi di Ken.

Eh si, perché la reazione della presidente dell’Asi è stavolta significativamente muscolare. La Pignetti che in questi anni ha galleggiato attorno ai politici che l’avevano messa su quella sedia, ritagliandosi il passatempo di presentar querele e citazioni civili in giudizio contro CasertaCe, ha mostrato di avere una sua identità e un proprio carattere che le permette di difendersi di fronte ad accuse che ritiene ingiuste.

Cosa dice la presidente in sostanza. Afferma che Velardi sapeva tutto e doveva chiudere quell’azienda abusiva. La Pignetti, non ce ne voglia, afferma quello che noi di CasertaCe stiamo dicendo da giorni e cioè che la situazione della Lea era arcinota al sindaco e all’amministrazione da mesi, mesi e mesi. Ma a Marcianise, le iniziative si sviluppano solo e solamente in funzione della ricaduta mediatica ad uso e consumo del sindaco Velardi.

Ma qualcuno può pensare seriamente che Velardi così come ha dimostrato di essere caratterialmente, si è messo là 3 giorni per difendere la salute dei suoi concittadini? Caliamo un velo di pietoso silenzio. La partita è un’altra e come abbiamo scritto ieri, riguarda non solo i punti che il sindaco vuole guadagnare per farsi bello davanti al suo conoscente generale Costa, nuovo ministro dell’ambiente di origine grillina, ma anche la volontà di non farsi passare sulla testa le trattative per i nuovi assetti dell’Asi quando la Pignetti e l’attuale consiglio scadranno a dicembre.

A proposito della Pignetti, afferma un’altra cosa interessante, molto interessante che sicuramente approfondiremo: abbiamo inviato al sindaco una comunicazione che una società, di cui si è interessato in questi giorni, non è la nostra consorziata, dismetta l’Asi beach e torni in comune a leggere le carte.

Stavolta sa che le diciamo, presidente Pignetti? Per una volta, ha dato senso reale e dignitoso alla sua nomina. E quando, a noi buontemponi, lancia l’assist di Asi beach, ingoiamo la battuta che verrebbe spontanea sulla presentabilità di questa spiaggia con Velardi in pantaloncino di fronte a quella che potrebbe essere se un’altra persona la frequentasse in bikini.