MARCIANISE. Chiude il deposito della Clp. Dipendenti casertani trasferiti a 40 km di distanza

28 Aprile 2020 - 15:14

MARCIANISE (G.V.) – Clp, 40 km per andare a lavoro. Ha chiuso il deposito di Marcianise e il personale si divide tra Pomigliano d’Arco, in provincia i Napoli, Calvi Risorta e Piedimonte Matese.
I lavoratori assoggettati al trasferimento, denunciano il menefreghismo delle istituzioni e dei politici locali.
Queste le domande senza risposta: chi ripagherà i lavoratori costretti al trasferimento “temporaneo”? Della scelta e/o rotazione com’è avvenuta e quando arriverà la prossima il 4 maggio chi dovrà rientrare, visto che non si conosce nulla della procedura? I km da percorrere sono tanti, le aree sono distanti da Piedimonte Matese a Calvi Risorta, da Calvi Risorta a Pomigliano d’Arco, da Marcianise a Pomigliano! Chi pagherà lo spreco di gasolio dei bus sperperato per raggiungere i luoghi di partenza dai capolinea?
In piena emergenza “Covid19”, in piena emergenza economica vediamo sperperare soldi pubblici per raggiungere i capolinea della Clp nelle aree Casertane con i mezzi delle linee extraurbane, urbane, provinciale e regionale della Clp “in affidamento dei Commissari” ma gestita da…. i soliti nomi.
La “temporanea chiusura del deposito Marcianise” porta tutti al deposito di Pomigliano d’Arco (sede aziendale) in provincia di Napoli, quest’ultima ospita e ospiterà i lavoratori della sede di Marcianise, questa scelta non è stata gradita dal personale già trasferito e non sarà gradita da quello che rientrerà dal CIG Fondo Bilaterale.

Questa denuncia della chiusura deposito arriva da un gruppo di “lavoratori” ed è rivolta ai politici. Oggi scrivono a noi per essere presi in considerazione, ci giungono notizie a seguito dell’ultima riunione tra l’azienda e le OOSS che questa ennesima scelta unilaterale fatta dall’amministrazione (senza motivazione e senza comunicazione di presunta data di ripristino) si potrebbe protrarre fino a settembre.
E’ alquanto singolare questa scelta di chiusura, che peraltro continua ad essere pagata dalla Regione, non consenta ai lavoratori limitrofi di avere un impianto nelle prossimità delle residenze abitative, i quali operai per poter effettuare questo servizio dei pullman devono percorrere quasi 40 km. Non comprendiamo, o forse sì (visto che questa scelta fu già presa ad Agosto 2019 impianto di Piedimonte Matese) poi scongiurata dall’Assessore al lavoro della Regione Campania Sonia Palmeri, chi è che risparmia? Immaginiamo di saperlo, visto che, la committente dei servizi Regione Campania versa sempre lo stesso importo per la gestione aziendale, anche dopo la chiusura del sito di Marcianise, poi i km fuori servizio percorsi (si tratta di chilometri non pagati e quindi sperpero e inquinamento) un “costo morto” ma comunque pagato.
Insomma, bus e lavoratori che vanno avanti e indietro, aggravio e aumento di prestazioni per gli operai per prendere e terminare il servizio con i bus, commentano i lavoratori: “Come diciamo da tempo, Clp non sta portando avanti una politica giusta volta realmente a migliorare l’efficienza del servizio, ascoltando le reali istanze dei lavoratori, dato che si sta limitando a effettuare scelte poco chiare ma e soprattutto con uno sperpero di denaro pubblico, come il caso in oggetto”.