MARCIANISE. COME VOLEVASI DIMOSTRARE: “Lascio i social”. Seh, Velardi ha già trasformato la pagina istituzionale del Comune in una Plaza de Toros

11 Novembre 2020 - 17:19

MARCIANISE – Non è che qualcuno si stupisca dei giochetti sleali del sindaco Velardi. Ammesso e non concesso che abbiano mai fatto notizia, sicuramente non la fanno più.
Il primo cittadino ha strombazzato ai quattro venti la decisione di uscire dal mondo social.
Lo ha dichiarato all’indomani della manifestazione di protesta dei commercianti, i quali, subito dopo l’ordinanza che definì Marcianise zona rossa, sfilarono anche sotto la casa del primo cittadino, contestandolo, seppur in maniera civilissima, con slogan non certo leggeri.
A distanza di pochissimi giorni, una vecchia pagina, creata diversi anni fa, pare addirittura durante l’amministrazione di Antonio Tartaglione, ha ritrovato improvvisamente vita e dunque frequentazioni ed attenzioni. Si chiama “Città di Marcianise”.

Ci si imbatte in una serie di post al veleno, densi di polemiche e malevolenze poste con uno stile inconfondibile: quello di Velardi.
Il quale, dunque, è uscito dalla porta ed è rientrato dalla finestra.
Mentre prima questi post recavano la sua firma, visto che comparivano sul profilo personale, oggi quel linguaggio, quel tipo di dialettica obliqua, velenosa e malmostosa, che sicuramente nulla c’entra con l’espressione dell’attività di un’istituzione terza qual è sicuramente un Comune, recano la firma in calce della “Amministrazione comunale”.
Ora, è chiaro che questo qui, forte anche della legittimazione che senza ombra di dubbio ha ricevuto, nelle ultime elezioni comunali, di quel 50,8% che gli dà il pieno diritto di ricoprire la carica di sindaco, non si fermerà davanti a nulla.
Anche perché abbiamo la sensazione che con l’incedere del tempo vada a sfumare ogni residua possibilità di resipiscenza, di attivazione di un pur remoto processo di consapevole autocoscienza.
Per cui, i marcianisani dovranno accettare che una pagina istituzionale del Comune, che è la casa di tutti, cioè di chi ha votato Velardi ma anche del 49,2% tutt’altro che irrilevante che ha votato Abbate, diventi una sorta di Plaza

de Toros con uno che non si capisce bene se è un toro o un torero impazzito.

Un sindaco afflitta da un rovesciamento identitario che carica a ripetizione tutto quello che c’è da caricare, assolutamente insensibile ad ogni voce discorde e ad ogni banderillas che pur gli viene costantemente conficcata da chi ha il coraggio di affrontare a viso aperto e guardandolo negli occhi, nonostante lui, mentre carica, guardi sempre in basso.

Altra ferita, altra brutta stria. Ma figuriamoci, a Marcianise in questi anni se n’è viste di tutte e di più.
Una sotto, una sopra, che volete che sia?