MARCIANISE. Ecco chi rischierebbe se Luigi Trombetta si pentisse
28 Aprile 2018 - 18:48
MARCIANISE – “Mettiamo il caso…”, cantava un famoso ritornello intonato dalla grande Mina. Mettiamo il caso che Luigi Trombetta decida di diventare un collaboratore di giustizia. Beninteso, noi non abbiamo alcuna notizia di questo genere. Colleghiamo la remota ipotesi alla rimozione del regime di carcere duro che Trombetta ha ottenuto soprattutto grazie al parere positivo della Dda di Napoli.
Sappiamo, però, che questo provvedimento è legato anche ad un effettivo buon comportamento di Trombetta nel carcere, dove ha accettato di fare tutti i lavori, anche quelli più umili, anche quelli apparentemente più degradanti.
Detto questo, il feeling con la Dda può anche portare ad imprevedibili sviluppi. E allora qualche ipotesi si può fare: i pentiti che sono andati per la maggiore in questi anni i vari Cuccaro, Gerardi, Frongillo, Buttone hanno sempre indicato Trombetta come un tuttofare: estorsioni, attività criminale, ma anche rapporti molto stretti con i cosiddetti colletti bianchi e con la politica di Marcianise. D’altronde, il giovane Luigi Trombetta oltre ad essere un ottimo pallavolista, studiava da avvocato e dunque non era uno a cui mancasse anche la dialettica. Insomma le novità potrebbero riguardare proprio qualche nome eccellente, la cui citazione farebbe il paio con quelle fatte da altri pentiti e dunque…
La vicenda di Roberto Trombetta, fratello di Luigi ci fa anche comprendere che quel mondo, la cosiddetta zona grigia, rappresentava un punto di grande interesse per questa famiglia. Magari Luigi Trombetta potrebbe anche racconatre qualcosa su un omicidio eccellente rimasto insoluto, cioè quello del cugino Pietro Trombetta ammazzato davanti al liceo Quercia, mentre svolgeva la funzione di consigliere comunale. Luigi era molto giovane. Ma forse qualcosa sa.
Staremo a vedere.