MARCIANISE. L’impiegata Imma Letizia scagionata dalla Procura. In questi giorni Velardi vuol spedirla all’anagrafe. Fantozzi, il parafulmine e…

22 Ottobre 2018 - 10:00

 

MARCIANISE(g.g.) Imma Letizia è una dipendente del comune. Non sappiamo bene quale fosse il fondamento della denuncia che il segretario comunale Onofrio Tartaglione su impulso del sindaco Velardi presentò ai suoi danni. Sappiamo, invece, e naturalmente non c’è gara sulla validità e la reputazione di chi ha deciso ciò rispetto ai due che hanno ideato e prodotto la denuncia, che la procura della repubblica di Napoli ha chiesto l’archiviazione di quel procedimento, riconoscendo l’infondatezza dei rilievi mossi.

Quello che leggerete in calce a questo articolo, è il provvedimento con cui, pochi giorni fa, il segretario comunale Onofrio Tartaglione, entrato pienamente nei ranghi come braccio armato del sindaco Velardi, ha promosso ai danni di Imma Letizia.

Non entriamo, per il momento nel merito delle contestazioni amministrative. Semmai, lo faremo domani dopo aver acquisito anche il punto di vista dell’impiegata. Il fatto che questa iniziativa parta dopo la richiesta di archiviazione della procura la dice lunga sul fatto che il sindaco Velardi si ritiene un vero e proprio tribunale.

Se non l’ha spuntata a Santa Maria Capua Vetere, comunque Imma Letizia dovrà essere ridimensionata e trasferita dall’ufficio tributi all’anagrafe che, solitamente, viene considerata a ragione o a torto una posizione di serie B o di serie C. E allora, per sorridere un pò, di fronte a questa ennesima esposizione grifagna e velenosa del potere, la memoria ritorna a una delle scene più divertenti e celeberrime della saga fantozziana.

Correva l’anno 1976, cioè 42 anni fa, e il geniale Paolo Villaggio mentre scriveva con Fabrizio De Andrè capolavori come Carlo Martello, indagava l’animo umano e la remissività biologica di certe persone, con i libri sul ragioniere che poi diventavano film di grande successo.

Quando Fantozzi “si incazza di brutto” ed entra in contatto con un suo collega, comunista militante, che di cognome fa Folagra, comincia a compiere azioni eversive. Il suo progetto fallisce e lui umilmente chiede di rientrare in servizio. Il mega presidente galattico lo convoca, con voce vellutata, nel suo ufficio con poltrone in pelle umana e acquario popolato dagli impiegati meritevoli e lo perdona.

Dovrà, però partire dal rango più basso, quello di parafulmine.

Beh, non è improbabile che Velardi ipotizzi di far installare un parafulmine sul tetto del comune, così magari Imma Letizia la farà ricominciare proprio da lì, con la testa chinata, con l’onore e la dignità calpestati.

 

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