MARCIANISE. Ma era davvero necessario abbattere il centro polifunzionale di Parco Primavera? IL FOCUS

24 Ottobre 2018 - 16:00

MARCIANISE (Maria Concetta Varletta) – Del centro polifunzionale di Parco Primavera, occupato abusivamente per 29 anni, rimangono solo le macerie.

Il Comune di Marcianise ha sgomberato l’immobile dai suoi inquilini e abbattuto la struttura all’inizio del mese corrente.

Rimane il dramma sociale delle persone che, dallo scorso 10 ottobre, sono finite a vivere per strada (ma non è di questo che vogliamo occuparci oggi); insieme al dramma, però, si palesa un dubbio legittimo: il centro polifunzionale doveva essere necessariamente abbattuto? Non poteva essere recuperato e adibito ad altri progetti utili alla comunità marcianisana?

Abbiamo provato a reperire la determina che, mesi addietro, ha decretato la decisione definitiva di buttar giù la struttura. Niente, nell’albo pretorio online del Comune di Marcianise non c’è.

Ecco, allora, il palesarsi del dubbio di cui sopra: ma il centro polifunzionale era davvero irrecuperabile? È davvero valsa la pena di spendere 110mila euro per effettuare i lavori di abbattimento piuttosto che investire gli stessi nel recupero dell’immobile?

Al di là di ogni ragionevole dubbio, va fatta una considerazione importante: nella scelta di abbattere un immobile comunale per inagibilità, come è successo in questo caso, non c’è spazio per la discrezionalità.

L’inagibilità di un immobile non va meramente dichiarata, ma accertata sulla base di specifiche analisi. Oltretutto, va fatta la distinzione sostanziale tra

inagibilità funzionale e inagibilità strutturale.

Alla prima, anche detta obsolescenza funzionale, si può ovviare operando sulle disfunzionalità dovute alla prolungata mancanza di manutenzione.

Il secondo tipo di inagibilità afferisce principalmente alla sfera della sicurezza, quindi va affrontata con un approccio maggiormente analitico. Tra le altre verifiche da effettuarsi in questo caso, per esempio, prioritarie sono quelle sulla vulnerabilità sismica.

Una volta chiaro il quadro, il Comune proprietario di un immobile strutturalmente inagibile deve condurre un’ultima analisi, che è quella del rapporto costi/benefici nella spendita di denaro pubblico necessaria, in una ipotesi, a recuperare l’immobile, e nell’altra ad abbatterlo.

La decisione deve chiaramente ricadere sulla scelta economicamente più vantaggiosa.

È andata così? Abbattere l’immobile, spendendo 110mila euro, ha rappresentato per la città di Marcianise la scelta più vantaggiosa?

E soprattutto, si è tenuto conto del fatto che il centro polifunzionale era al centro di un progetto di recupero contemplato dal Pru (Piano di Recupero Urbano)?

Tutto questo va chiarito nell’ottica della trasparenza amministrativa che la città merita e, secondo noi, dovrebbe esigere a viva forza.

Abbattere “immotivatamente” un edificio pubblico si configura come un danno erariale ed è passibile di una denuncia alla Corte dei Conti.