MARCIANISE. Uccise l’amante di suo marito. Lady Belforte resta in carcere

4 Giugno 2020 - 18:08

MARCIANISE – Resterà in carcere Maria Buttone, la moglie del capoclan Domenico Belforte. Lo ha deciso la dodicesima sezione del Riesame di Napoli respingendo il ricorso presentato dall’avvocato della donna, sulla custodia cautelare in carcere dopo la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Angela Gentile e per associazione di stampo mafioso, essendo ritenuta la reggente dei Mazzacane dall’aprile del 2016 all’agosto 2017.

Angela Gentile, come emerso dalle indagini, era stata per lungo tempo una fiamma di Domenico BELFORTE. Da lui, nel 1978, aveva avuto anche una figlia. Il ras, tuttavia, non aveva mai “ufficializzato” quella nascita, al punto da non riconoscere la neonata. Nel 1991, quando ormai la ragazza aveva 13 anni, il BELFORTE si era riavvicinato alla GENTILE al punto da offrirle anche alcuni contributi di ordine economico ma scatenando, al contempo, le ire della BUTTONE. Questa, perciò, pose l’uomo di fronte a un aut aut: o lo avrebbe lasciato, portando con sé i loro figli, oppure lui avrebbe dovuto assassinare quella donna e occultarne il cadavere; in cambio, avrebbe accettato di crescerne la figlia presso la loro casa.

Il tragico epilogo della vicenda segnò la scelta del ras il quale, consumato il delitto, occultò il cadavere della GENTILE in un sito ancora oggi ignoto. Allo stesso tempo, la BUTTONE tenne fede al patto, accogliendo la bambina presso casa “Belforte”. In ordine alle vesti di “ras” dei mazzacane, assunte dalla BUTTONE, le indagini hanno dimostrato come la donna abbia continuato a gestire il clan in nome e per conto del marito Domenico, con massimo potere decisionale. I personaggi emersi, infatti, tutti legati tra loro dal vincolo familiare, hanno continuato a ruotare attorno alla BUTTONE, coltivando le attività estorsive, in particolare quelle limitate ad una platea di storici contribuenti che, fino al tempo di svolgimento dell’indagine, hanno ancora perorato il culto del “clan Belforte”, versando danaro alla famiglia del boss.