CASERTA. In quanti ci dovrebbero chiedere scusa: il MEF bolla di infamia il rapporto tra il Comune e la Publiservizi, favorita in tutto

18 Maggio 2018 - 12:11

CASERTA (G.G) – Altro che CasertaCe, altro che Guarino! Se nel 2016 avessimo scritto quello che il MEF, attraverso l’Ispettorato della Ragioneria Generale dello Stato ha affermato in una relazione tenuta segreta e mai letta da alcun consigliere comunale nei confronti della Publiservizi, apriti cielo! Ci saremmo trovati Nino, Elena e altre due generazioni.

Quello che stupisce dell’analisi del Ministero dell’Economia e delle Finanze è l’estensione, degli addebiti, dei biasimi, fatti dal Comune di Caserta per tutto quello che viene concesso alla Publiservizi. In pratica, con una scrittura più tecnica e precisa della nostra, il governo sovrappone il suo giudizio e le sue analisi a quelle di CasertaCe. Dice, sostanzialmente, le stesse cose.

Partiamo dalla valutazione generale e, a nostro avviso, tombale, perché chiude ogni possibile elemnento di confutazione: “Altro dato su cui si deve richiamare l’attenzione è la struttura complessiva della remunerazione del concessionario, che nel nostro caso non pare costruita in modo da incentivare l’investimento nelle attività più difficili, ma anzi rischia di premiare una mera rendita di posizione”.

Tenendo conto che stiamo parlando di una Relazione Ministrariale, scritta in lingue ‘ministrese’ e ‘burocratese’, non siamo lontani da una sorta di condanna capitale, di stroncatura con pubblica vergogna del Comune di Caserta per quello che consente alla Publiservizi di fare.
Saranno 10 anni che noi scriviamo queste cose, ora il Ministero le ha messe nero su bianco. Ma al Comune nulla succederà, perché Marino questa relazione ce l’ha già da due anni- Non succederà nulla perché i ristori, la Publiservizi, li ha pagata, eccome se li ha pagati, in termini di assunzioni di parenti e figli dei politici di tutte le aree, i quali naturalmente hanno garantito carta bianca e, come scrive il Ministero, la possibilità di un’autogestione che la Publiservizi svogle a scapito dei cittadini di Caserta.

Per quanto riguarda le comodità, bollate di infamia dal MEF, un’altra ci porta diritti ad uno storico cavallo di battaglia di CasertaCe: la riscossione coattiva data ad aggi fantasmagorici rispetto a quelli applicati da società pubbliche di riscossione.

Il grande capolavoro del Comune di Caserta è stato quello di consentire per due anni, dal 2013 al 2015, alla Publiservizi, di tenere un aggio fuorilegge, come più volte abbiamo segnalato, visto e considerato che: “l’aggio determinato al momento della concessione per l’attivitá sub R3, in cui la Publiservizi S.r.l. svolge attività di riscossoine coattiva pare in linea con quello fissato per gli agenti della riscossione del servizio nazionale di riscossione, sennonché questo è sceso già nel 2013, mentre l’altro è stato rinegoziato dal Comune di Caserta solo nel 2015”.

Queste le cose più importanti. Per gli ‘estimatori’ della materia abbiamo preparato una piccola antologia degli stralci che nelle 101 pagine del MEF vengono dedicati all’assurdo, inaccettabile, e per molti versi illegittimo, rapporto tra il Comune di Caserta e la Publiservizi.