MONDRAGONE. Braccianti sfruttati nei campi: le intercettazioni nel fascicolo dei giudici

24 Marzo 2022 - 19:02

MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – A quasi un anno dalla notizia dell’arresto del noto imprenditore Gennaro Bianchino e dei fratelli Miraglia e Francesco Pagliaro, spuntano le trascrizioni delle intercettazioni depositate nel fascicolo del giudice nel corso dell’udienza celebratasi dinanzi alla Terza Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in composizione collegiale – presieduta dal giudice Francesco Rugarli. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri di Mondragone portarono all’accusa di associazione a delinquere dedita allo sfruttamento del lavoro e dell’intermediazione illecita di manodopera. Gli imprenditori crearono una stabile organizzazione attraverso la quale assumevano ed impiegavano manodopera reclutata grazie all’attività di intermediazione illecita svolta dai caporali a cui si rivolgevano gli sfruttati perlopiù donne e uomini di nazionalità africana, bulgara e rumena, per essere impiegati nei campi nei comuni di Mondragone, Falciano del Massico, Carinola, Castel Volturno, Villa Literno e Grazzanise. Uno sfruttamento umano senza limiti a partire dalla retribuzione di 4, 40 euro all’ora a finire al trattamento disumano a cui i poveri lavoratori, reclutati per strada in punti strategici della città, venivano sottoposti. Era vietato loro l’uso dei servizi igienici e di tenere eretta la schiena durante le ore di lavoro, inoltre gli operai venivano ammassati in dei furgoncini superando di gran lunga la capienza massima consentita per essere trasportati nelle campagne. A capo dell’organizzazione il 63enne. Si tornerà in aula la prima settimana di aprile per l’escussione di ulteriori testi della Procura.