MONDRAGONE. Ecco perchè al sindaco Pacifico e alla sua maggioranza conviene molto di più che Ugo Conte sia condannato e non assolto

17 Dicembre 2018 - 16:58

MONDRAGONE(g.g.) I tempi della sentenza del processo che vede imputato, tra gli altri, l’ex sindaco di Mondragone Ugo Conte, si stanno allungando considerevolmente. Ciò, però, non dovrebbe incidere più di tanto sui termini della prescrizione, a meno che in una eventuale condanna non sia cancellata l’aggravante costituita dall’articolo 7 e che permette alla direzione distrettuale antimafia, al tempo promotrice e titolare dell’indagine, di sostenere, in dibattimento, la pubblica accusa con Alessandro Milita, che pur avendo lasciato la dda da tempo e pur avendo assunto la funzione di procuratore della repubblica aggiunto presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, completerà, avendolo iniziato a suo tempo, il compito di pm.

Milita ha già pronunciato la sua requisitoria nella quale ha chiesto una condanna a 5 anni e 6 mesi per Conte. Comunque, nonostante gli intoppi, non si andrà al di la del mese di gennaio.

La sentenza determinerà sicuramente una ricaduta sulla politica mondragonese. Una sensazione  divenuta certezza dal momento in cui ci siamo accorti che Ugo Conte è ancora percorso dal sacro fuoco e, nonostante abbia messo il figlio a rappresentarlo in consiglio comunale, si sente e vuol essere lui direttamente un protagonista. Non a caso, staziona stabilmente nei pressi degli uffici comunali. Spesso li frequenta dall’interno. Gli imprenditori amici vengono gratificati dall’attuale amministrazione comunale, il cui figliolo è consigliere di maggioranza, con incarichi e prebende.

Insomma, Ugo Alfredo Conte c’è e si vede. C’è e si vede nonostante sia imputato, nonostante la dda abbia chiesto una condanna e non l’assoluzione, figuriamoci cosa succederebbe, anzi cosa succederà se Conte dovesse essere assolto.

La navigazione di questa maggioranza diventerebbe molto meno tranquilla di quanto non lo sia oggi. Ciò perchè mano mano Conte vorrebbe rafforzare il suo potere e la sua influenza, magari ponendo in campo, in maniera più o meno strumentale, l’ipotesi di una sua candidatura alle prossime elezioni regionali 2020. Ciò determinerebbe un corto circuito visto che il fulcro dell’amministrazione e della maggioranza che la sostiene reca le generalità di Giovanni Zannini che consigliere regionale lo è già e che vorrebbe continuare ad esserlo.

Uno scontro tra i due potrebbe avere, almeno negli auspici di Conte, quale punto di equilibrio, una clamorosa candidatura del medico a sindaco di Mondragone alla prossima tornata elettorale amministrativa.

Insomma, paradossalmente, agli interessi del sindaco Virgilio Pacifico, alla tenuta dell’attuale quadro politico locale e alle prospettive di Giovanni Zannini, è molto più utile una condanna di Ugo Conte che una sua assoluzione.