MONDRAGONE. Ombre e pasticci sull’antimafia di Senesi. Ordinanza barzelletta e la scusa che non regge più

26 Aprile 2019 - 12:38

MONDRAGONE(g.g.) L’amico Giovanni Zannini afferma, tutto sommato fondatamente che l’avvento della Senesi a Mondragone è frutto di una politica, di una attitudine all’accoglienza della precedente amministrazione, quella capitanata da Giovanni Schiappa. All’amico Zannini però, dico che se quest’argomentazione poteva essere valida fino a qualche tempo fa, oggi, non lo è più. Sono trascorsi, infatti, quasi due anni dalle ultime elezioni comunali che hanno sancito il cambio della guardia al vertice del comune di Mondragone. Due anni sono quasi il 50% della consiliatura. Per cui, non è che un argomento sulla presunta eredità negativa può essere utilizzato comodamente per tutto il ciclo della prima consiliatura di Virgilio Pacifico. In poche parole, oggi, questo chiamarsi fuori dalla responsabilità su Senesi (peraltro l’interdittiva antimafia è vicenda di questi ultimi due anni, non di prima) non regge più come argomento di difesa.

Tutto è relativo, tutto è opinabile. Però, siccome all’amico Zannini io concedo la presunzione di innocenza, dico anche che in due anni rispetto alla situazione Senesi che al tempo fu anche terreno di battaglia politica, quando chi governa oggi era all’opposizione, non si è fatto nulla. Per cui, amico Giovanni sarai pure innocente, ma sei deficiente. Nel senso che ti mancano, ti difettano energia e determinazione per affrontare seriamente la questione. Se, com’è capitato, alla gara d’appalto dei rifiuti risponde una sola impresa, cioè la Senesi, che si era defilata al tempo della stazione unica appaltante, salvo poi ricomparire con l’avvento dell’Asmel, ottenendo finanche l’aggiudicazione provvisoria, poi revocata, evidentemente tu, come consigliere regionale, non hai svolto una funzione di moral suesion per fare in modo che anche altri soggetti rispondessero a quella gara, ovviamente in una condizione di pari opportunità con tutti gli altri concorrenti. Se l’avessi fatto, oggi nessuno sospetterebbe che l’ordinanza di proroga alla Senesi, frutto avvelenato di una politica vergognosa della Prefettura di Caserta che ha indebolito lo strumento dell’interdittiva, partendo dalla clamorosa vicenda di Ecocar nella città capoluogo, rappresenti la conseguenza voluta, determinata a monte dall’aver creato condizioni affinchè quella gara nascesse già morta con la presenza alla stessa di un solo concorrente gravato dall’antimafia.

Dunque, è stato utile esprimere questo punto di vista di CasertaCe, a corredo di un documento politico che la minoranza, quella che un tempo, caro amico Giovanni, il sottoscritto ha letteralmente appeso al muro contribuendo non poco alla vostra affermazione elettorale, chiede, proprio sulla scorta di quella nostra battaglia combattuta contro di loro, cioè contro i vari Schiappa, Bertolino, eccetera, di pubblicare per coerenza e serietà professionali.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLA NOTA DEI CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE

Come ampiamente argomentato già da troppo tempo da parte dell’intera minoranza consiliare riguardo la gara del servizio rifiuti in città, spostata l’anno scorso con evidente ed inopportuna volontà – da parte della maggioranza politica guidata dal consigliere regionale Giovanni Zannini – dalla stazione unica appaltante della Prefettura di Caserta al consorzio Asmel, nonché in relazione alla relativa aggiudicazione provvisoria in favore della Senesi S.p.a. (unica e sola partecipante alla suddetta procedura), inspiegabilmente pur in assenza di certificazione antimafia.
Come volevasi dimostrare, infatti, l’amministrazione comunale – guidata dal sindaco Virgilio Pacifico – nei giorni scorsi si e’ vista obbligata a revocare la citata aggiudicazione provvisoria alla Senesi proprio per assenza del requisito di cui però si era già perfettamente a conoscenza da tempo.
Ed è ancora nelle scorse sedute consiliari, relative ai rifiuti ed al bilancio preventivo, che i consiglieri comunali di centrodestra Valerio Bertolino, Pasquale Marquez, Alessandro Pagliaro, Antonio Pagliaro e Giovanni Schiappa che hanno stigmatizzato fortemente l’ennesima ordinanza di affidamento diretto del servizio rifiuti sempre alla Senesi – per la competenza ambientale dell’assessore Antonio Federico – essendo perfettamente tutti già a conoscenza dell’assenza del necessario requisito dell’antimafia per intrattenere rapporti con il comune. A quando la revoca anche dell’ordinanza in essere? Ora che hanno ammesso di essere a conoscenza di tutto ciò’, non vorremmo proprio dover attendere il precedente termine da loro fissato al 30 giugno! A quando un’assunzione di responsabilità da parte del sindaco e della maggioranza amministrativa nell’ambito del rispetto delle regole? L’onere a chi governa, mettendoci la faccia una volta per tutte senza il paravento degli uffici comunali, troppo spesso tirati in ballo per giustificare scelte loro e non assumersi qualsivoglia responsabilità politico-amministrativa.