Non solo violenze fisiche in carcere. Quelle parole: “Napoletano di m…., vi dobbiamo rompere il c…”

5 Luglio 2021 - 13:24

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Emergono nuovi, inquietanti particolari dalla lunga ordinanza che ha portato all’arresto di alcuni agenti penitenziari in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere che hanno operato in quella giornata, ormai tristemente nota, del 6 aprile, dedicata alla “perquisizione straordinaria“, le cui immagini cruente hanno fatto il giro dei media.

Oggi pubblichiamo in calce alcuni stralci, nei quali uno dei detenuti picchiato dagli agenti ha riferito agli inquirenti che, durante le violenze, non c’erano stati, ai suoi danni, solo calci, pugni, schiaffi, sputi e manganellate ma anche altro: “qualche agente  – spiega – di cui non ricordo il nome che forse potrei anche individuare, proferiva nei miei confronti parole quali “napoletano di merda“.

E sempre in riferimento a questa espressione, spiega il giudice: “Mentre (i detenuti, n.d.r.) si trovavano nell’area passeggio, più volte gli agenti si avvicinavano alla porta, sputandogli addosso, ingiuriandoli e minacciandoli di morte, proferendo le testuali parole:napoletano di merda, vi dobbiamo rompere il culo, ora non state nemmeno tranquilli quando dormite, vi veniamo a prendere di notte“.

Il detenuto ricorda di essere stato prelevato, il 6 aprile, da due poliziotti penitenziari, “di cui uno ricordo che mi stava quasi strozzando“. Ancora, un altro, in quella stessa occasione, gli avrebbe detto “abbassa

la testa e cammina“.

Un ultimo particolare: durante le violenze consumate nel reparto Nilo, i detenuti della sezione Volturno, affacciati alle finestre, secondo quanto raccontato dal testimone, urlavano: “Li state uccidendo, smettetela.”

I dettagli li leggete negli stralci che pubblichiamo qui sotto.

 

QUI SOTTO GLIS TRALCI DELL’ORDINANZA