ORE 20.46. ELEZIONI LIVE. MONDRAGONE Lavanga regge e per pochi voti si avvia all’elezione a sindaco fin dal primo turno. Decisivi i 3 punti percentuali che mancano a Cennami. Tutti i numeri col 70% delle schede scrutinate

13 Giugno 2022 - 20:46

I calcoli del candidato del centrosinistra ipotizzavano un risultato tra il 22,5 ed il 23%. Sarebbe stato ampiamente sufficiente per sfidare il candidato di Zannini al ballottaggio.

AGG. 20.46 Probabilmente, rispetto ai suoi piani, ad Achille Cennami mancano 3 punti percentuali. Il suo 19,73% è inferiore al 23% che lui e i suoi collaboratori più stretti avevano ipotizzato. Se Cennami avesse raccolto questi voti, il 26 giugno ci sarebbe stato sicuramente il ballottaggio tra lui e Francesco Lavanga. Questi, in pratica una controfigura politica di Giovanni Zannini, è stabile sul 51%, precisamente 51,77%, un dato che, con la crescita del numero delle schede scrutinate, diventa sempre più rigido, strutturato per motivi aritmetici facilmente comprensibili. Insomma, è molto probabile che Lavanga sia sindaco già da stasera e, tutto sommato, questo non ci stupisce. Nel momento in cui, infatti, è stato consentito a Zannini di fare politica così come l’ha fatta negli ultimi 5 anni, il 51,77% è anche poco.

Ma a Zannini, in fondo, va bene così. Lui non voleva un candidato in grado di portar voti da sé. Nel momento in cui ha accantonato il sindaco uscente Virgilio Pacifico che, comunque, è stato docilissimo al suo cospetto, preferendogli una persona difficilmente distinguibile nel suo tratto identificativo, ha dimostrato di voler controllare la politica di Mondragone in maniera finanche più stretta, finanche più rigida di quanto non abbia fatto in questo quinquennio. Poi vedremo se e quanto, eventualmente, sarà la differenza tra il risultato complessivo raccolto dalle liste e quello di Lavanga. Ma, ripetiamo, il 51,77% per uno che ha fatto la politica come l’ha fatta Zannini e come gli è stato consentito di farla, non è un risultato straordinario. Anche perché contro non aveva come primo competitor un nome nuovo, un’opzione su cui i mondragonesi potevano puntare la fiches del cambiamento. Con rispetto parlando, abbiamo perso anche il conto delle volte che Achille Cennami si è candidato a sindaco.

Ricapitolando, con più del  70% delle schede scrutinate, con Lavanga al 51,77% che si avvicina all’elezione a sindaco fin dal primo turno, con Achille Cennami al 19,73%, va anche rilevato il buon risultato di Marco Pizzella che si attesta all’11,74%, seguito da Alessandro Pagliaro con il 7%, da Rachele Miraglia con il 4,5%, da Marco Pagliaro con il 3,45% e da Vincenzo Smirne che si attesta all’1,75%.

 

AGG. 18:20 – Siamo arrivati a più di 1/3 delle schede scrutinate.
Precisamente 5.711 su 14.300.
Francesco Lavanga, secondo i dati che arrivano dal suo comitato elettorale, si attesta a 2.945 voti, pari al 51,57%.
In seconda posizione c’è Achille Cennami, 1.123 voti pari al 19,66%.

A seguire Marco Pizzella, 664 voti, pari all’11,63%.
A ruota Alessandro Pagliaro con 414 voti pari al 7,25%.
E ancora Rachele Miraglia, 263 voti pari al 4,61%.
Segue Marco Pagliaro, 202 voti pari al 3,54%.
Infine Vincenzo Smirne, 100 voti pari al 1,75%.

MONDRAGONE (g.g.) – Chi ritiene che la politica di Giovanni Zannini non giovi alla salute della legalità e, nel caso di specie alla salute di Mondragone, spera che la somma degli altri 6 candidati, Achille Cennami, Alessandro Pagliaro, Marco Pagliaro Rachele Miraglia, Marco Pizzella, Vincenzo Smirne, riescano tutti insieme a superare di un voto il 50%, perché questo significherebbe, a prescindere dal voto complessivo raccolto dalle liste di Zannini, che il 36 giugno si svolgerebbe un ballottaggio dagli esiti non prevedibilissimi.

A quanto pare, stando a ciò che emerge dai fronti anti-Zannini, la partita sarebbe aperta, visto che i voti di Francesco Lavanga, controfigura di Zannini, e quelli che sommano le schede degli altri sei, sarebbero in equilibrio.