ORE 17:10 ESCLUSIVA. Questura di Caserta: iniziate le trattative tra Provincia e Viminale per trasferirla nell’area ex Saint Gobain

19 Luglio 2021 - 17:10

Si lavora su un comodato gratuito, che consentirebbe di ottenere un risparmio di circa 250mila euro all’anno, cioè del canone che oggi viene corrisposto al Comune di Caserta per l’uso di quell’autentico rottame di Palazzo Acquaviva

 

 

CASERTA – Siamo ancora allo stadio embrionale, ma i primi contatti sono stati presi tra la Questura di Caserta e l’amministrazione provinciale, che dopo aver ospitato, per diverso tempo, il provveditorato agli studi nella sua sede di proprietà di Viale Lamberti, zona Saint Gobain, potrebbe accogliere, di qui a qualche tempo, proprio gli uffici della Questura.
Lo spazio è ampio, soddisfacente, più che sufficiente.
Ma soprattutto si tratta di un immobile relativamente nuovo, che si trova in uno stato di evidente efficienza, come si può notare quando vi si entra per visitare qualche ufficio del Provveditorato agli Studi o anche, al piano superiore, quelli della Provincia.
Peraltro il ragionamento aperto tra l’amministrazione provinciale e la Questura, e attraverso questa l’apposito dipartimento del Ministero degli Interni che si occupa della logistica immobiliare degli uffici della Polizia di Stato, si basa su una ipotesi di comodato gratuito.
In poche parole, il Ministero non dovrebbe scucire nemmeno un euro, potendo dunque dedicare ogni risorsa ad una sistemazione logistica altamente efficiente e modernamente attrezzata.
Insomma, un risparmio secco di circa 250mila euro all’anno, che lo Stato corrisponde al Comune di Caserta a titolo di canone, nonostante le disastrose condizioni in cui versano molti degli uffici di palazzo Acquaviva, che una manutenzione da parte del proprietario non la vedono da decenni.
Il discorso del risparmio è l’elemento cruciale di questa vicenda.
Qualcuno ipotizza che, essendo stato Palazzo Acquaviva messo in vendita da una vita dal Comune di Caserta, senza che nessuno si sia lontanamente sognato di comprarlo, essendo un rottame, possa essere invece proprio il Ministero dell’Interno ad acquistarlo, per allargare gli spazi della Prefettura che oggi, com’è noto, occupa soltanto una delle due ali dell’immobile.

A meno che le condizioni economico-finanziarie del Comune capoluogo non cambino, il che ci sembra molto difficile vista la disastrosa condizione dei conti e, dunque, il Comune non possa offrire al ministero un comodato gratuito per l’uso della seconda parte di Palazzo Acquaviva, sembra difficile che da Roma possano andare a ricostituire integralmente questo costo, dopo esserselo scrollato di dosso con l’operazione della ex Saint Gobain.

Come si suol dire, avendo dato questa notizia in esclusiva, continueremo a stare sul pezzo, aggiornandovi su eventuali evoluzioni.