Pasquale Capriglione, Orlando Diana, Zippo, Lagravanese e non solo: tutti insieme appassionatamente nella stessa società. Il curriculum del direttore delle Poste

15 Marzo 2022 - 21:06

I principali protagonisti dell’indagine, ancora in atto ad opera della Dda e della Squadra Mobile della Questura di Caserta, ce li ritroviamo formalmente associati in una stessa attività, una società in accomandita semplice, che si occupava di elaborazione dei dati.  Spunta fuori anche una coop sempre del sanciprianese Maurizio Zippo, con uina presumibile prestanome, ancora di San Cipriano, e attiva in Toscana in due centri vicini a Firenze

 

SAN CIPRIANO D’ AVERSA – (g.g.) Ci capita sovente di incrociare passi di provvedimenti o di atti giudiziari in genere che ci strappano un sorriso e soprattutto stimolano la nostra attitudine alla goliardia. Stasera, ad esempio, un effetto di questo genere ce l’ha provocato la lettura di uno stralcio della richiesta, formulata dai magistrati della Dda di Napoli, allo scopo di ottenere le perquisizioni come momento importante della maxi inchiesta sui rapporti tra camorra, imprenditoria assistita e politica, nel settore degli appalti e degli affidamenti, operati dai comuni, dai consorzi intercomunali d’Ambito e dall’Asl di Caserta, di servizi di tipo sociale e di tipo socio sanitario o anche sanitari, così come è capitato per gli screening dei tamponi covid, assegnati alla Campania Emergenza, società diretta operativamente proprio da Diana, che la controllava di fatto.

Inquadrando la figura di uno dei principali indagati, cioè del sanciprianese Maurizio Zippo, già in passato coinvolto in importanti inchieste sulle relazioni tra il clan dei casalesi, la politica e le alte burocrazie degli enti pubblici elettivi, una per tutte Medea, luglio 2015 per intenderci Pino Fontana e compagnia, la Dda elenca tutta una serie di relazioni, instaurate da Maurizio Zippo con determinate persone, non mancando di attingere alla banca dati interforze per sottolineare alcuni incontri certificati che lo stesso Maurizio Zippo ha avuto con altri soggetti, diciamo così, ugualmente discutibili.

A un certo punto, si parla del signor Andrea Mennillo, nato a Caivano nel 59 ma residente a Caserta capoluogo, in zona Puccianiello. Mennillo è stato direttore delle Poste, dunque una persona che ha fatto una carriera importante. Non gratificante al punto, però, da impedirgli di cacciarsi in qualche guaio, per realizzare operazioni in grado di integrare il suo reddito personale, così come scrive la Dda che lo ha indagato il 16 maggio 2016 per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Sicuramente, da allora in poi, Mennillo non ha più fatto parte della famiglia di Poste Italiane ed è stato assunto dalla cooperativa Il Volo a partire dal 2018, quella, per intenderci controllata direttamente dall’altro sanciprianese Orlando Diana, ma partecipata anche da Maurizio Zippo, che in sede di costituzione, versò la cifra di 600 euro.

Di qui, la battuta goliardica: per entrare nelle cooperative dei due saciprianesi Orlando Diana e Maurizio Zippo, occorreva possedere un curriculum importante, autorevole; occorreva aver sviluppato delle competenze come quelle che l’autorità giudiziaria aveva contestato ad Andrea Mennillo.

Insomma, tutto è relativo nella vita, per cui, quello che poteva rappresentare un ostacolo alla ricollocazione professionale dell’ex direttore delle Poste, diventa un requisito vincente per entrare nel mondo delle cooperative targate San Cipriano, Casal di Principe, Carinola e Falciano del Massico, cioè targate Diana, Capriglione, Zippo, Lagravanese.

Ritornando ad una trattazione più ortodossa, la Dda formula anche una ricostruzione completa e nominale di tutti quanti i soggetti economici controllati da Zippo: c’è Garden 2, con sede a Santa Maria Capua Vetere in via Consiglio d’Europa, la Coop Sollievo, la coop Serena, con sede in Toscana, precisamente nei dintorni di Firenze, ancor più precisamente a Figline e Incisa Valdarno, ma con sede anche nella “solita” via Consiglio d’Europa, aggiungiamo noi, comparto C1 nord, per intenderci, zona bar Cappiello e Paletta d’oro, in quel di Santa Maria Capua Vetere.

Dalla cooperativa Serena, Maurizio Zippo ha percepito anche dei redditi. La parola usata dalla Dda è proprio questa. Il fatto che legale rappresentante fosse una tal Annunziata Iovine, oggi 79enne, pure lei di San Cipriano d’Aversa, ci porta a ritenere che magari Zippo abbia stipulato qualche contratto di consulenza o addirittura di dipendenza.

Poi ci sono le sigle note del consorzio Sinergia, con sede a Casal di Principe, via Nicolò Porpora, 1, vincitore della gara d’appalto per la gestione, dal 2012 in poi, della Rsa di via De Falco a Caserta, e delle due coop che gli hanno dato forma e sostanza, cioè Primavera, controllata da Zippo e Il Volo, controllata da Orlando Diana, ma partecipata, come scritto sopra, dallo stesso Zippo.

E ancora, una vecchia società in accomandita semplice, la C.G.L.Z. di Di Ponio Antonietta & C. Sas, oggi in liquidazione, ma rappresentata legalmente da Maurizio Zippo, dal 2003 al 2005.

Probabilmente, però, il nome societario più importante di questo stralcio del documento giudiziario di cui ci stiamo occupando, è quello della CLP Service Sas, azienda che si occupava o si occupa ancora di elaborazione dati e che ha messo insieme formalmente quasi tutti i protagonisti di questa indagine. I soci, infatti, sono Pasquale Capriglione, probabilmente accomandatario, visto e considerato che la definizione precisa è “CLP Service Sas di Pasquale Capriglione”, affiancato dai probabili soci accomandanti Maurizio Zippo, Luigi Ginotto Lagravanese, Generoso Paolella e, eccolo di nuovo irrompere sulla scena dopo qualche puntata di assenza, il commercialista, ovviamente pure lui di San Cipriano Massimiliano Grassi, nome notissimo, in quanto arrestato, ma poi assolto, anni fa, nella retata in cui finì in prigione anche Enrichetta Avellone, la moglie del boss Antonio Iovine che forse proprio quel giorno cominciò a capire che il cerchio si staa stringendo anche attorno a lui.

Per quanto riguarda le identificazioni esterne, effettuate dalle forze di polizia nei confronti di Maurizio Zippo, questi risulta essere stato fermato una volta con la moglie Nadia Maria Di Pascale, un’altra volta con il noto Gennaro Bortone,  patron del Consorzio Filipendo, l’unico che manca nella sas CLP Service. Altre identificazioni con un tal Gianluca Starace, 49 anni, nato a Napoli ma residente ad Aversa e, infine, con il suo amico di sempre Orlando Diana, all’altezza del Medì.