Per la Dda è il trait d’union tra i Casalesi e il clan Piccolo. Arrestato l’imprenditore Luigi Caterino

9 Aprile 2019 - 11:20

CASAL DI PRINCIPE/MARCIANISE (Tina Palomba) – E’ stato arrestato nella sua abitazione a Casal di Principe, questa notte, nel corso del blitz della squadra mobile di Caserta su mandato della Dda di Napoli. L’imprenditore Luigi Caterino, 69enne, rappresenta, secondo l’accusa del pm Luigi Landolfi  il trait d’union tra il clan dei Casalesi e il clan Piccolo di Marcianise. Dieci anni fa era stato implicato in due episodi che lo resero noto per questo collegamento anomalo con la cosca criminale marcianisana. Una rapina alla Banca Intesa a Grosseto insieme a Pasquale Corvino 35 anni. Un giovane con parentele eccellenti come con Egidio Coppola legato al gruppo del clan dei Casalesi e con Antonio Celeste. L’altro episodio che ha reso noto Caterino  (difeso dall’avvocato Mirella Baldascino)  è stato pure l’arresto  per tangenti con i Piccolo.

I retroscena del  rinato gruppo camorristico vennero  raccontati dalle vittime e dai collaboratori di giustizia Paolo Di Grazia e Francesco Paccone. Sequestrarono anche un geometra di Caserta Giovanni Cannata per portare a buon fine le loro missioni criminali in particolare di un’estorsione su di un cantiere a Briano. In questa vicenda vennero arrestati il boss Achille Piccolo figlio del defunto Antimo ucciso nel corso della strage di San Martino avvenuta il 12 novembre del 1986; Gennaro Scognamiglio; Francesco Antonio Celeste, Achraf Larhalo, Vincenzo Timbone e l’imprenditore Raffaele Mincione. Il gruppetto in concorso e in particolare Achille Piccolo quale mandante e gli altri quali esecutori, tranne Caterino addetto ai contatti con Mincione che forniva notizie in relazione ai soci della Gmg Immobiliare. C’era tra gli indagati anche Maria Cristiano quale addetta insieme a Caterino alla materiale ricezione della tangente.  Il gruppetto simularono un sequestro per costringere invece il geometra Giovanni Cannata a recarsi prima presso il cimitero di Caivano località dove Tinone e Larhazal successivamente lo scortavano presso un parco giochi di Orta di Atella e poi lo costringevano ad avere incontro con Gennaro Scognamiglio e Francesco Piccolo. Al fine di farsi consegnare dal titolare dell’impresa Gmg Immobiliare srl la  somma di 10 mila euro in più rate quale tangente per l’esecuzione dei lavori edili che la stessa GMG immobiliare stava effettuando in Briano di Caserta alla via Tenga . Nel mirino anche una ditta di Orta di Atella di Raffaele Tessitore che stava facendo lavori sia a  Briano che Orta di Atella. La ditta in questione era la Edil Cactus. I cumparielli gli intimarono “Non lavorare e di non riprendere i lavori se prima il loro mastro non si fosse fatto vedere un poco”