PIZZA & COCAINA. Spaccio in un noto locale del casertano, le intercettazioni inguaiano il gestore: “Prendo la solita capricciosa bianca”
3 Novembre 2025 - 10:32
L’indagine è partita da una segnalazione e ha portato i militari a installare telecamere di sorveglianza intorno alla pizzeria. Le immagini hanno mostrato diverse persone entrare dalla porta posteriore, quando l’attività risultava chiusa al pubblico, per poi uscire dopo pochi minuti senza portare via alcuna pizza
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MACERATA CAMPANIA – Un via vai sospetto di clienti, anche a pizzeria chiusa, ha attirato l’attenzione dei carabinieri della Stazione di Macerata Campania, che nei giorni scorsi hanno arrestato Stefano Fabio Cante, 38enne di Portico di Caserta e gestore di una nota pizzeria in piazza De Michele a Macerata Campania.
L’uomo è accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, un’attività che secondo gli investigatori si sarebbe svolta all’interno del locale commerciale, camuffata dietro le normali ordinazioni di pizza.
La pizza come copertura
L’indagine è partita da una segnalazione e ha portato i militari a installare telecamere di sorveglianza intorno alla pizzeria. Le immagini hanno mostrato diverse persone entrare dalla porta posteriore, quando l’attività risultava chiusa al pubblico, per poi uscire dopo pochi minuti senza portare via alcuna pizza.
Le successive intercettazioni telefoniche hanno svelato il linguaggio in codice usato per mascherare lo scambio di droga.
«Quando devo venire per prendere una pizza come sai tu, quella che faccio… la solita», dice un cliente. «La capricciosa bianca», risponde Cante, secondo quanto riportato negli atti.
In un’altra conversazione, l’uomo parla di “margherite” e “salsicce e patate”, che in realtà indicavano dosi di cocaina.
Il legame con l’inchiesta sull’Appia
L’arresto di Cante si inserisce in un filone investigativo più ampio, coordinato dal pubblico ministero Armando Bosso della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che aveva già portato a due arresti e un obbligo di presentazione lo scorso anno.
In carcere era finito Agron Leti, 41enne albanese residente a Recale, ritenuto il fornitore della rete di spaccio attiva tra Macerata Campania e Santa Maria Capua Vetere.
Cante,
Per altri due indagati, Didina Felicia Cisma (40 anni, di Casagiove) e Prisco Fabozzi (48 anni, di Macerata Campania), il giudice ha respinto la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. mentre per Luigi Ghidella, 38 anni di Casagiove, è stato disposto invece l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Durante l’esecuzione delle misure, gli investigatori hanno sequestrato somme di denaro ritenute provento dell’attività illecita e notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
