Previsioni Euro, come investire sulla valuta unica

11 Dicembre 2017 - 12:24

Tempo di bilanci e… di nuove previsioni per l’euro, uno dei principali protagonisti globali del Forex. Come ci ricorda il sito ForexItalia24.com, nelle ultime settimane l’euro è rimasto sostanzialmente stabile, e il fatto che l’Eurozona abbia fornito dati di crescita economica, sembra preparare un buon terreno in vista della riunione dell’istituto monetario di Francoforte di dicembre.

Il contesto macro sembra essere insomma piuttosto incoraggiante. Dal dossier sulla Stabilità Finanziaria della stessa BCE emerge infatti come la zona euro abbia maturato ben 18 trimestri consecutivi di crescita economica, conucendo l’area in una fase economica positiva e ai massimi da oltre un decennio a questa parte. Per il futuro, gli indicatori evidenziano come l‘espansione economica stia finalmente raggiungendo anche i Paesi periferici, permettendo pertanto di ridurre le divergenze di una ipotetica Europa a ue velocità.

Anche alla luce di quanto sopra, gli analisti ritengono che possa gradualmente rafforzarsi lo scenario relativo a un finale di esercizio con la valuta unica europea ben distante dai massimi dei mesi scorsi, e probabilmente più in linea con il rinnovo dell’approccio espansivo della Banca Centrale Europea, dopo che l’istituto ha deciso di allungare gli acquisti nel quadro di quantitative easing da gennaio 2018, con un importo complessivo mensile che è minore del precedente (ora è pari a 30 miliardi di euro al mese) ma per un periodo di tempo ben più lungo (9 mesi), lasciando poi aperti i margini per possibili allungamenti ulteriori o potenziamenti del programma oltre settembre 2018.

Euro e dollaro

L’allungamento del quantitative easing da parte della BCE, anche se per importi minori rispetto alla sua precedente “versione” non ha affatto indebolito la valuta unica, come qualche osservatore aveva ritenuto. Peraltro, nessuna novità rivoluzionaria sembra esserci nemmeno dagli USA, con la nomina di Powell come successore alla Yellen che non cambia in sostanza il percorso sui tassi della Fed, che vede un ultimo rialzo il prossimo 13 dicembre, e poi una calibrazione attenta per il prossimo futuro.

Anche se il mercato ha già scontato tale mossa, non è da escludersi che nel breve termine potrebbe verificarsi un ribasso del cambio EUR/USD in area 1,15, salvo poi avviare un periodo in cui l’euro dovrebbe avere gradualmente la meglio, e riprendere pertanto quota nei confronti della sua controparte valutaria di principale riferimento.

Euro e sterlina

Rispetto alla sterlina, invece, l’estensione temporale del quantitative easing da parte di Draghi ha indebolito l’euro, con un movimento che si è poi accentuato grazie all’emersione di un concreto ottimismo per i progressi sul fronte Brexit, collimato poi, negli scorsi giorni, dal via libera all’avvio della seconda fase dei negoziati da parte di Bruxelles.

Anche in seguito a ciò la sterlina è tornata protagonista sul mercato dei cambi, avvantaggiandosi nei confronti delle principali valute ed in particolare contro il già euro. D’altronde, la soft-Brexit è sicuramente la strada preferita dai mercati, e potrebbe essere altresì percorso utile per poter favorire un recupero strutturale della valuta inglese, in attesa della riunione della BoE.