PROCESSO A DON MICHELE BARONE & Co. Come se fosse Fabrizio Corona: una fan gli scatta una foto nella gabbia e viene fermata

24 Ottobre 2018 - 11:34

CASAPESENNA – Ieri nell’udienza del processo a carico di don Michele Barone sono stati interrogati gli zii della 13enne di Maddaloni, al centro dell’inchiesta che lo portato in carcere.

Sono stati ascoltati dai pubblici ministeri e dagli avvocati difensori delle parti.

I due hanno dichiarato di essere sempre stati convinti che la nipote fosse indemoniata ma hanno anche ammesso che le preghiere di purificazione era talvolta violente: “Nostra nipote manifestava una violenta avversione al sacro; alla vista del crocifisso si trasformava e si contorceva. Quando pregavamo, lei replicava parlando in latino con voce roca e quasi maschile, girava gli occhi all’indietro mostrando solo il bianco. Aveva una forza disumana: in un caso ha rovesciato una panca dove erano sedute due persone. Aveva le stesse reazioni anche quando trasmettevano la messa in tv”. Da precisare che la zia ascoltata in questo caso, è adepta di don Michele, così come testimoniato da alcuni messaggi rinvenuti nel cellulare del sacerdote.

Per quanto riguarda invece la pressione sulla testa della ragazzina causata dai piedi del sacerdote di Casapesenna, era dovuta al fatto “che si dimenava e bisognava bloccarla. Il collare le fu messo perchè quando veniva bloccata per i capelli aveva dei problemi a sostenersi con il collo“.

L’acqua santa invece “diceva che le bruciava e per questo gridava.” Lo zio ha aggiunto che “una volta ho riempito una bottiglia d’acqua dalla fontana e le ho detto che era benedetta. Quando gliel’ho gettata addosso, lei ha urlato lo stesso.”

L’altra zia interrogata ieri, di Novara, sorella del padre della 13enne, ha detto di avere scritto ai servizi sociali di Maddaloni e al primo cittadino della sua città: “Non ho mai visto don Barone né ho mai assistito agli esorcismi, tuttavia so di quello che accadeva perché me lo ha riferito mia nipote (la sorella della 13enne, ndr). So però che mio cognato (papà della bambina, ndr) era violento con la moglie e in un caso ha trascinato la bambina per i capelli su per le scale per costringerla a pregare.”

La zia di Novara si è poi soffermata sulla questione dei farmaci sospesi, secondo l’accusa, dal prete. “So che prendeva dei medicinali che portavano alle allucinazioni. Prima di Barone, mia nipote era seguita da un altro sacerdote, tale don Angelo”.

Ieri, l’udienza è stata sospesa per problemi tecnici ai microfoni. Al momento della pausa, una ragazza ha scattato una foto a don Michele in aula, scatenando proteste e l’intervento immediato dei carabinieri in servizio al tribunale. Fuori dall’aula anche un gruppo di fedeli. Tra questi, tre preti inglesi che alla vista del sacerdote sono scoppiati in lacrime.

Prossima udienza in programma all’inizio di novembre. In quell’occasione ci sarà anche il vescovo Spinillo.