REGGIA DI CASERTA Dipendenti in rivolta: “Atteggiamento discriminatorio e vessatorio. Intervenga il ministero della Cultura”

1 Aprile 2022 - 15:48

IN CALCE ALL’ARTICOLO il durissimo comunicato stampa diramanto dopo l’assemblea dei lavoratori Uil Pa e Confsal Unsa tenutasi ieri: “Organizzazione del lavoro basata su un sistema preferenziale e premiale”

 

CASERTA (pm) A seguito delle ultime vicende sindacali che hanno riguardato il museo borbonico e che i nostri lettori ben conoscono, nella giornata di ieri si è svolta l’assemblea dei dipendenti della Reggia indetta dalle rappresentanze dei lavoratori Uil Pa e Confsal Unsa, e che avevamo anticipato (qui l’annuncio) evidenziandone l’importanza per la realtà del monumento vanvitelliano.

Un momento dei lavori sindacali. Da sinistra: i sindacalisti locali e nazionali  Egizio Carmine, Giuseppe Urbino, Coordinatore Nazionale della Confsal UNSA Beni Culturali, Carlo Iavarone, Segretario Generale Territoriale della UIL PA di Caserta ed Angelo Donia.

In calce pubblichiamo il comunicato stampa diramato nella circostanza, notando come, all’incontro, oltre agli esponenti sindacali della sede, sono significativamente intervenuti Giuseppe Urbino, coordinatore nazionale della Confsal Unsa Beni Culturali, e Carlo Iavarone, segretario generale territoriale della Uil Pa di Caserta.

Lo scritto sindacale più chiaro non potrebbe essere. Basta leggerne il contenuto per comprendere che la situazione, sotto il profilo delle relazioni con la direzione museale, è alle corde. Ed anche facendo la tara a qualche accento enfatico che connota sovente questo tipo di comunicati, i fatti esposti non possono essere e non sono frutto di fantasia o di pregiudizio verso il direttore Tiziana

Maffei.

Speriamo che a Roma gli uffici centrali del Mibact, che saranno investiti delle questioni dai due sindacati, si rendano conto della situazione ed intervengano a dovere, considerando che vengono denunciate condotte definite persino discriminatorie e vessatorie.

Trovandoci in tema, diciamo che proprio in questi giorni stanno arrivando al capolinea le vertenze giudiziarie avviate da non pochi dipendenti per ferie non godute. I lettori che da più tempo seguono il nostro giornale ricorderanno che i fatti risalgono al periodo del direttore Felicori. Accadde che, per la colpevole mancata attivazione della gestione informatizzata dei servizi, per quanto sollecitata dalle organizzazioni sindacali, molti impiegati non potettero fruire delle piene ferie loro spettanti. Dal che conseguirono numerosi ricorsi che stanno pervenendo a sentenze, le quali stanno riconoscendo il pagamento anche di cifre importanti agli interessati. Si parla di oltre centomila euro. Chi pagherà? Al momento, ed ovviamente, il pubblico erario. Ma siamo sicuri che non ci siano responsabilità contabili per questa disamministrazione?

IL COMUNICATO SINDACALE