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REGGIA DI CASERTA. Giallo sulle indennità di turnazione da telelavoro a domicilio

23 Maggio 2020 - 08:25

CASERTA (pm) Benché si vada verso il bel tempo, almeno alla Reggia di Caserta piove sul bagnato. Dopo lo scivolone legato al garbuglio del nuovo logo, se ne prepara un altro connesso ad una gestione andante del personale. E dello stesso segno di quello risalente al 2018, quanto un nutrito gruppo di dipendenti rivendicava il pagamento sostitutivo di riposi e permessi non fruiti, per un valore complessivo di oltre 200mila euro, dando luogo ad un contenzioso che sembrerebbe tuttora in corso.

Allora il disservizio fu imputato al grave ritardo, da parte degli uffici della Reggia, nell’adozione del sistema informatico di contabilizzazione delle prestazioni di servizio denominato Europaweb, il quale trasferiva dal piano locale a quello nazionale la gestione economico-amministrativa del personale per renderla più efficiente e corretta.

Oggi si verte sulle indennità di turnazione.

In estrema sintesi, all’inizio dell’emergenza pandemica, anche il MiBACT, come tutti i comparti della pubblica amministrazione, ammetteva, laddove possibile, il personale in genere al c.d. lavoro agile ovverosia il telelavoro  dal domicilio. Tuttavia stabiliva che a tale personale non potesse essere riconosciuto nessun compenso accessorio se legato alla effettiva presenza nella sede di servizio.

Ora, nonostante la chiarezza e la indiscutibilità della direttiva, la direzione della Reggia – davvero incomprensibilmente, salvo a non voler pensare ad indebite pressioni od interferenze interessate anche di naturale sindacale – ha nondimeno segnalato, per la corresponsione indiscriminata della indennità di turnazione, anche il personale che i turni di servizio non li ha espletati attraverso una presenza effettiva alla Reggia, ma restandosene a casa. E proprio la piattaforma gestionale Europaweb

di cui si diceva, poi introdotta anche a Caserta, ha impedito, attraverso il suo sistema di preclusione delle contabilità scorrette, di dare ulteriore corso alla richiesta. Peraltro ci risulta che anche il Segretariato Regionale della Campania (ufficio territoriale sovraordinato ai diversi enti locali dei beni culturali) ha ritenuto di ribadire agli uffici vigilati, a tutela della correttezza dell’azione amministrativa, che in tali circostanze l’indennità di turnazione non spetta.

Così stando le cose, viene allora da pensare che nel caso specifico della Reggia si sia tentata una evidente forzatura per attribuire emolumenti non dovuti, non sapremmo dire se per  acquiescenza, per facile consenso o per quietismo nelle relazioni sindacali. Ma una cosa è certa: anche se l’episodio è di natura certamente minore, inquieta per quello che lascia immaginare.