RIFIUTI A CASERTA. I sindacalisti chiedono a Carlo Marino di pagare Isvec: “altrimenti ritardi negli stipendi”. Ma è tutto sbagliato. Balestriere, i suoi doveri e il rischio d’impresa

17 Aprile 2024 - 12:10

La lettera, firmata da tre rappresentanti dei lavoratori, pare essere più una nota di difesa della società. Chi decide di entrare nel mondo dei rifiuti – non è certo un obbligo – deve sapere che è necessaria una forza economica che può cozzare con le azioni di un’amministrazione inadempiente e spesso incompetente. La fine di quello che è stato un “colpo di fulmine” tra Isvec e comune di Caserta non può essere fatto pagare ai lavoratori

CASERTA (l.v.r.) – In linea di principio, non possiamo dare torto ad Alfredo Gagliotti della CGIL, a Giuseppe Gravino di CISL e a Giovanni Guarino, segretario della UIL trasporti Caserta.

I tre sindacalisti hanno infatti firmato congiuntamente una lettera inviata alla Isvec, ovvero la società che si occupa della raccolta rifiuti al comune di Caserta, e alla stessa amministrazione del Capoluogo guidata dal sindaco Carlo Marino.

In questa missiva, giunta anche al prefetto per conoscenza, le tre sigle chiedono al sindaco Marino, al dirigente Giovanni Natale, congiunto del primo cittadino, e all’assessora all’ambiente Carmela Mucherino, probabilmente nominata solo per cortesia istituzionale, visto che non abbiamo avuto contezza di una forza politica della delegata scelta dai 5 Stelle, una “maggiore sensibilità rispetto ai ritardi nei pagamenti del canone alla Isvec

che provocherebbero tempi lunghi anche nel pagamento degli stipendi dei lavoratori del cantiere e rifiuti.

Nulla di sbagliato, come detto, in linea teorica.

È ovvio che una società può soffrire se una sua committente di servizi non paga per le attività che questo offre. Ma Guarino, Gravino e Gagliotti sembrano dimenticarsi che la famiglia Balestriere, i proprietari di Isvec, anche se il comune ritarda nel versamento del canone, deve pagare i dipendenti e deve farlo con le sue forze economiche.

Ivano Balestriere, infatti, se è un imprenditore, si è assunto – per l’appunto – il rischio di impresa. Perché, quando il comune paga, la società, e quindi lo stesso Balestriere, avrà un guadagno da questo appalto.

In cambio di profitti, spesso lauti (la Porsche mica si compra da sola), però, come detto, il proprietario, o i proprietari, delle quote di Isvec si assumono la responsabilità di pagare i lavoratori che, anche se il comune non paga, ogni giorno scendono in cantiere.

Se la società non riesce a pagare i suoi lavoratori perché mancano dei canoni non versati dal comune di Caserta, forse questo sta a significare che Isvec potrebbe non avere la forza economica per gestire un servizio di raccolta rifiuti in un capoluogo come Caserta.

Sull’amministrazione di Carlo Marino, invece, siamo costretti a stendere il proverbiale velo pietoso. Ripetiamo di nuovo: sia Isvec, sia i sindacalisti non hanno torto nel chiedere il rispetto del pagamento dei canoni mensili a palazzo Castropignano.

Ma se questa lettera fosse stata firmata congiuntamente dalla società di Balestriere e dai sindacalisti, oppure semplicemente dalla Isvec, avrebbe avuto più senso logico. La società non pagata dal comune chiede ufficialmente un intervento all’amministrazione e lo fa sapere al prefetto. Il fatto che sia, invece, una nota delle sigle sindacali è una vera e propria stortura.

Perché la società di Balestriere non può far finta di non avere responsabilità nel caso di ritardi nei pagamenti o mancati pagamenti ai dipendenti della raccolta rifiuti. E i tre rappresentanti dei lavoratori non fanno alcun riferimento nella nota ai doveri che Isvec ha nei confronti dei lavoratori, anche se non viene pagata dal comune.

Se ci saranno canoni non pagati, oppure pagati in ritardo, la società con sede ad Ischia potrà rivalersi nei confronti del comune in ogni modo previsto dalla legge. Ma questo non toglie che i dipendenti vanno pagati con puntualità e senza omissioni. E se Gravino, Gagliotti e Guarino non sanciscono questo concetto nella nota che inviano al prefetto e al comune, oltre che alla stessa Isvec, a nostro avviso non stanno rappresentando i lavoratori nella maniera corretta, rendendo questa lettera in buona sostanza uno strumento della società di Balestriere rispetto ad una possibile querelle con il comune.

Alla società Isvec, che gestisce attualmente l’appalto dei servizi di igiene urbana della Città di Caserta, troppe volte abbiamo già raccomandato, tra l’altro, almeno di non reiterare con il ritardo del pagamento delle spettanze“. Prendiamo un estratto della lettera dei tre sindacalisti – che ovviamente è in calce all’articolo in forma completa – perché crediamo sia questo il passaggio che dimostra una certa morbidezza che le sigle sindacali stanno avendo rispetto ai doveri di Isvec. La società di Balestriere ha un obbligo nei confronti dei dipendenti che ogni giorno salgono sui mezzi, non sempre perfetti, che portano il logo Isvec. Ripetiamo (e sono quattro), è giusto ed è sacrosanto che la ditta della raccolta rifiuti venga pagata con puntualità dal comune, ma i ritardi, le inadempienze di Marino e compagnia non possono ricadere sui lavoratori. E se questo avviene, i sindacalisti non possono far finta che non sia un problema.

A Caserta non è la prima volta che i rappresentanti delle sigle sindacali si dimostrano poco attenti alla tutela dei lavoratori e questa lettera, sicuramente, non aiuta a costruire un’opinione diversa rispetto a quella che ci siamo formati in questi anni operanti nel settore rifiuti.

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