RIFIUTIGATE. L’ex sindaco vince in Cassazione: nuovo processo per il risarcimento

22 Ottobre 2025 - 10:25

Spetterà ora a una nuova sezione della Corte d’Appello di Napoli riesaminare il caso di Dario Di Matteo, tenendo conto dei rilievi formulati dalla Suprema Corte

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TEVEROLA – La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di Dario Di Matteo, ex sindaco di Teverola, annullando la decisione della Corte d’Appello di Napoli che aveva respinto la sua richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione.

Di Matteo era stato arrestato nel 2017 per presunta corruzione legata a un appalto per i rifiuti, ma nel 2020 è stato assolto con formula piena

Secondo le accuse formulate all’epoca, Di Matteo avrebbe favorito la proroga del contratto di gestione dei rifiuti in cambio di un vantaggio personale. A fondamento dell’ipotesi accusatoria vi era una intercettazione del 28 dicembre 2015, nella quale l’allora sindaco avrebbe detto a Di Nardi: “Almeno 2mila euro me li devi dare”.

Gli inquirenti interpretarono quella frase come una richiesta di denaro illecito, ma nel 2020 il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere assolse Dario Di Matteo con formula piena, riconoscendo che “il fatto non sussiste”. Il giudice accertò che la conversazione non aveva alcun contenuto corruttivo: il riferimento era a una sponsorizzazione regolare, chiesta all’impresa per sostenere una campagna di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata, iniziativa espressamente prevista nel contratto di servizio tra il Comune e la Dhi.

La Corte d’Appello aveva negato il risarcimento ritenendo “opaca” una sua condotta extraprocessuale, ma la Cassazione ha stabilito che non si possono usare fatti esclusi dalla sentenza di assoluzione per rigettare l’indennizzo.

Il caso torna ora alla Corte d’Appello per un nuovo esame.