RISARCIMENTI PER INCIDENTI STRADALI. 3 MILIONI E 600 MILA EURO di debiti fuori bilancio. E Magliocca li tratta come se dovesse comprare temperamatite

17 Ottobre 2022 - 12:22

Il presidente dell’ente convoca per il 20 ottobre la seduta dell’assemblea provinciale che dovrà votare il riconoscimento di debiti causati da diatribe legate a collisioni sulle strade che hanno visto negli anni l’ente di via Lubich soccombente

CASERTA – Sono quelle cose che solo da noi non producono scandalo o anche semplicemente una discussione. In un posto in cui il pubblico danaro non è neppure percepito come tale, ma è solo uno strumento per riempire le tasche di corruttori e corrotti e/o per alimentare e sfamare le spire voraci del clientelismo più estremo di un film pornografico estremo, del clientelismo politico e parapolitico, capita che 3 milioni e 639 mila euro di debiti fuori bilancio legati quasi totalmente al settore Viabilità e a sentenze (quindi, incidenti) messi davanti ai consiglieri provinciali nella seduta del 19 (in prima convocazione) e 20 ottobre prossimi, vengono percepiti come una sorta di atto dovuto.

Come se 3 milioni e 639 mila euro e passa, divenuti imprevedibilmente un debito, che dunque va riconosciuto fuori dal bilancio ordinariamente costituito, avesse la stessa valenza di una validazione di una delibera che autorizza la spesa per l’acquisto di una pendrive e cancelleria digitale degli uffici del 21esimo secolo.

3 milioni e 639 mila euro.

Noi non ricordiamo che un comune o la stessa amministrazione provinciale di Caserta abbia approvato una massa di debiti fuori bilancio pari a questo importo mostruoso.

Sono cinque. Il primo risalente alle annualità dal 2009 al 2015, dal valore di 915 mila euro, relativo all’anno di gestione amministrativa dell’allora commissario Biagio Giliberti e ai 5 anni di governo di Domenico Zinzi.

Il grosso è maturato successivamente, cioè dal 2015 al 2022. Sappiamo che, per le note vicissitudini giudiziarie, la presidenza di Angelo Di Costanzo durò molto poco. Fu sostituito dall’allora sindaco di Dragoni, Silvio Lavornia, fino alla primavera del 2017, allorquando Giorgio Magliocca vinse le elezioni, ovviamente parliamo di elezioni per modo di dire, essendo i soli sindaci e consiglieri comunali a votare, governando fino a dicembre 2021, quando conquistò un secondo mandato, per effetto delle elezioni svoltesi il 18 dicembre scorso.

C’è una scomposizione dei debiti, che si richiede al consiglio provinciale di riconoscere, un po’ particolare. Ad esempio, la cifra di 498 mila euro si collega alla cifra che va dal 2015 al 2022, dovrebbe aver dentro anche una residua porzione, cinque mesi o poco più, del quinquennio di Zinzi.

Terzo debito fuori bilancio il milione e 520 mila euro relativi al periodo 2016-2018, dunque pienamente ascrivibili alla prima amministrazione Magliocca. Volendo fare una suddivisione, però, potremmo dire che, su questo somma, circa 380 mila euro possiamo imputare all’amministrazione di Angelo Di Costanzo, 549 a Lavornia e la restate parte al periodo iniziale del primo governo Magliocca.

Il quarto da riconoscere è un debito da 674 mila euro, maturati nel periodo 2019-2022, cioè una porzione del Magliocca I e i 10 mesi iniziali del suo secondo governo.

Ricapitolando, non considerando la parte imputabile al prefetto Giliberti, al periodo di Zinzi vanno aggiunti 2.990 euro rappresentativi dei 15 giorni del suo governo in rapporto ai sette anni dentro ai quali i titoli esecutivi hanno grandinato negli uffici dell’amministrazione provinciale, fino ad arrivare ai 498 mila euro.

Ma di cosa stiamo parlando? Perché l’amministrazione provinciale va a togliere oltre 3 milioni e mezzo di euro dalle casse pubbliche, appioppando ad ognuno dei 913.666 residenti ufficiali di questa provincia 4 euro di versamento una tantum, per la precisione 3.98 euro?

Abbiamo voluto esasperare il collegamento tra i singoli governi provinciali e questo debito ben sapendo che si tratta di un calcolo meramente maccheronico, dato che nelle aree temporali in cui si sono avvicendati più di un presidente non potremo mai stabilire se la struttura degli atti esecutivi si sia distribuita in maniera uniforme in quell’arco temporale.

Il concetto l’abbiamo voluto forzare per evidenziare i nomi dei politici coinvolti nel governo della provincia di Caserta. E sapete perchè?

Perchè uno dei maggiori sfregi inflitti alla spesa pubblica, alla gestione del pubblico danaro abita proprio nelle procedure dei risarcimenti riguardanti i microsinistri stradali. Presidenti della provincia e sindaci si occupano dell’argomento solo perché questo gli serve per attribuire montagne di incarichi legali ad avvocati sfigati, non in grado di affermarsi nel mercato determinato dalle scelte libere di un privato cittadino.

Ma si sa che il voto di un avvocato sfigato, per i sacri principi che vennero fuori dalla rivoluzione francese, valgono esattamente come quello di un avvocato che non ha bisogno di un alto consumo di ricotta per campare.

Per cui, ai 3 milioni e 600 mila euro andrebbe assunti tanti soldi, assorbiti dai bilanci e relativi ai compensi elargiti agli avvocati sfigati che, essendo tali, le cause le hanno perse.

Insomma, ipotizzare che questa roba qui, dal 2009 al 2002, vada a costare un cinque milioni di euro o anche di più ai casertani non è azzardata.

Infine, che con gli incidenti non dovrebbe entrarci poco, c’è il riconoscimento dei 32 mila euro legati al settore Ecologia per le annate 2019-2022.

Che il settore Viabilità – tornando agli incidenti – sia uno dei più discussi all’interno dell’amministrazione provinciale di Caserta è fatto noto.

Come è nota l’inchiesta relativa ad un dirigente della Provincia corrotto, secondo le indagini portate avanti dalla procura di Benevento e che vede Raffaele Pezzella e altri 31soggetti indagati per una serie di presunti episodi di corruzione e di turbativa d’asta.

Ma il comparto che si occupa delle strade è anche toccato dall’onere di gestire le diatribe figlie di incidenti stradali avvenute sui tratti di competenza provinciale.

E se un’amministrazione, ovvero quella guidata da Giorgio Magliocca, porta in consiglio provinciale una cifra pari a 3 milioni e 607 mila euro di debiti fuori bilancio, che possiamo definire come delle obbligazioni impreviste, non messe in conto dalla pubblica amministrazione, causate da atti giudiziari, ovvero sentenze, ordinanze e simili, ricadenti nella giurisdizione del settore Viabilità, vuol dire che le strade della provincia di Caserta sono in pessime condizioni, perché buona parte dei risarcimenti richiesti dagli automobilisti hanno avuto successo.

Ma c’è anche un’altra questione da segnalare. Sfortunatamente, il nostro territorio si è segnalato per un numero vertiginoso di falsi incidenti e inchieste dedicato a questo tipo di truffa. Basterà cercare su Google o sul nostro portale per trovare una cronologia abbastanza folta di articoli dedicati alla vicenda.

Davvero non c’era modo, attraverso una maggiore attenzione ai fatti e alle circostanze, di evitare di far pagare al cittadino casertano contribuente questa cifra blu di oltre tre milioni e mezzo di euro?

Anche perché sotto l’amministrazione Magliocca ne sono passati di avvocati, esterni, nominati per cause simili, per delle richieste di risarcimento danni da parte di automobilisti? Esiste un dato preciso delle volte in cui la Provincia ha avuto la meglio in tribunale e le volte in cui è stata soccombente? Probabilmente no.

E dovrebbero esserci, perchè in caso contrario i consiglieri provinciali andrebbero a votare sulla fiducia, a sensazione. Tutti gli allegati citati nella convocazione (la potete leggere alla fine dell’articolo) dovrebbero contenere i dati precisi, esatti, perfetti in modo che chi è chiamato ad assumersi una responsabilità importante come quella di attestare la