S.FELICE A CANCELLO. L’assessore alla trasparenza, ovvero la grande assente. E anche dall’opposizione di Eugenia Carfora ci aspettiamo qualcosa in più
6 Maggio 2025 - 10:46

Abbiamo intenzione di ritornare, con una relativa assiduità, a scrivere cose di questo Comune
SAN FELICE A CANCELLO – Stiamo cercando di tornare a scrivere con regolarità su quanto accade a San Felice a Cancello. Lì c’è una consigliera d’opposizione, la dirigente scolastica Eugenia Carfora, pluripremiata a Caivano per il lavoro svolto nel suo istituto all’insegna della legalità, di cui però non si riesce a percepire la voce.
Dio solo sa quanto San Felice avrebbe bisogno di persone capaci di interpretare e incarnare un modello di piena legalità nella gestione della cosa pubblica.
Il punto è che una cosa è svolgere un ruolo con l’autorevolezza che deriva dalla dirigenza scolastica; un’altra è affrontare il deserto rovente dell’opposizione consiliare di fronte a chi, a San Felice a Cancello, detiene il potere. Ci riferiamo all’amministrazione guidata da Emilio Nuzzo, ma anche alle precedenti.
Il fair play, in questo contesto, va rispettato ma fino a un certo punto. La politica è politica, e talvolta le asprezze sono necessarie — purché non si scada negli attacchi personali. Ecco perché vogliamo offrire alla dottoressa Carfora qualche spunto di lavoro per rendere più vivace il dibattito politico-amministrativo a San Felice.
Cominciamo oggi con una questione non fondamentale, ma — come si suol dire — chi va piano va sano e va lontano, come le battaglie di questo giornale hanno spesso dimostrato.
Nel Comune di San Felice a Cancello, soprattutto con l’attuale amministrazione, ne succedono di tutti i colori.
In questo articolo ci soffermiamo su un caso di “assenteismo” — un termine che qui usiamo in senso ironico. Non parliamo, infatti, di dipendenti comunali, ma di rappresentanti istituzionali che dovrebbero dare il buon esempio, sia ai dipendenti che ai cittadini. Chi sceglie di candidarsi per servire la comunità deve sapere che il proprio ruolo, sia in maggioranza che in opposizione, comporta doveri precisi.
Ci riferiamo alla consigliera comunale Michela Izzo, eletta inizialmente nella lista di Carmine Raffaele Palmieri e poi dichiaratasi indipendente. Il 10 gennaio 2024, dopo la sua uscita dal gruppo Palmieri, è stata nominata dal sindaco Emilio Nuzzo assessore alla trasparenza.
Per chiarezza verso i lettori, precisiamo che questa figura è disciplinata dall’articolo 25-bis dello Statuto del Comune, che prevede che l’assessore alla trasparenza debba essere un componente della minoranza, ammesso a partecipare alle sedute di Giunta, ma senza diritto di voto. Lo scopo è garantire maggiore trasparenza.
Con quella nomina, Michela Izzo avrebbe quindi dovuto vigilare sull’operato della Giunta, promuovendo legalità e trasparenza. Tuttavia, è d’obbligo usare il condizionale: da un esame delle delibere di Giunta del 2025 — che finora sono 14 — risulta presente solo in due occasioni, il 13 gennaio e il 12 febbraio.
Forse per impegni personali o professionali non ha potuto partecipare alle altre 12 sedute? Oppure si è trattato, fin dall’inizio, di una scelta politica volta a escludere dalla trasparenza reale altri esponenti della minoranza che avrebbero svolto un controllo più attivo?
L’auspicio è che questo articolo serva a Michela Izzo per chiarirsi le idee sul proprio ruolo — ovviamente dal punto di vista amministrativo.
Lei siede in Giunta in virtù di un preciso articolo dello Statuto Comunale. Siede in Giunta per assolvere a una funzione di controllo sulla trasparenza. Due presenze su quattordici non sono accettabili. Ci aspettiamo da lei non solo una partecipazione costante, ma anche valutazioni pubbliche sullo stato dell’amministrazione comunale, proprio rispetto alla trasparenza, il motivo per cui è lì.