Ad Script

Scopriamo meglio il fenomeno del momento: investire in criptovalute

11 Dicembre 2017 - 13:34

È il fenomeno del momento e, probabilmente, anche uno di quelli che permette di trascorrere minori sonni tranquilli da parte degli investitori, considerata l’alta aleatorietà e la spiccata volatilità di questo genere di business. Parliamo naturalmente delle criptovalute e, soprattutto, di alcuni spunti che vi invitiamo a tenere a mente prima di entrare in questo settore finanziario!

Che cosa sono i bitcoin

Quando si parla di criptovalute il richiamo va intuibilmente ai bitcoin, valuta virtuale di maggiore riferimento e capitalizzazione, e asset in grado di divenire un vero “sinonimo” dell’intero settore che rappresenta.

I bitcoin sono una moneta elettronica che può essere scambiata liberamente tra le parti, senza passare per un intermediario. Si tratta di un sistema deregolamentato, che non ha banche, istituzioni governative o garanti che ne possano tracciare o gestire le transazioni. Lo scambio avviene in maniera diretta (peer-to-peer), anonima, utilizzando la crittografia della tecnologia blockchain per poterne assicurare la validità delle operazioni.

Che cosa è la blockchain

Come ci ricorda questo sito sulle criptovalute, la blockchain può essere definita come una sorta di database distribuito, gratuito e accessibile a tutti, che ha come obiettivo quello d iassicurare la non duplicabilità delle criptovalute, la certezza della sua proprietà e lo storico dei trasferimenti che sono stati effettuati.

L’invenzione di questa importante tecnologia (per alcuni, la più importante invenzione in ambito finanziario degli ultimi anni) è Satoshi Nakamoto, pseudonimo di un ricercatore anonimo, che nel 2008 pubblicò un articolo intitolato “Bitcoin: a peer to peer electronic cash system”, dando poi il via a una serie di evoluzioni che ci hanno portato dove siamo.

Come si creano i bitcoin

Una delle principali particolarità dei bitcoin è legato al fatto che i creatori del sistema hanno altresì stabilito il loro numero “finito”: la massima quantità di bitcoin che può infatti essere prodotta entro il 2140 è pari a 21 milioni di unità. Considerato che ne sono stati prodotti già 17 milioni, il loro numero di nuove emissioni è destinato a diminuire in misura graduale con il passare del tempo.

Un’altra specificità è legata alle modalità di creazione. I bitcoin vengono infatti creati mediante un processo di mining, con l’utilizzo di computer che eseguono i complessi calcoli necessari per l’estrazione. All’inizio del ciclo di vita del sistema, chiunque poteva essere un “miner“: era sufficiente far eseguire il programma. Man mano che la rete è però cresciuta, è aumentato il bisogno di capacità di calcolo, e estrarre i bitcoin è dunque divenuta un’attività talmente onerosa che oggi sarebbe probabilmente inutile cercare una convenienza in essa.

Quanto valgono i bitcoin

Alla fine del 2009, anno della loro creazione, i bitcoin valevano 0,00076 dollari. La prima transazione è stata invece realizzata nel 2010 con il pagamento di due pizze alla modica cifra di 10 mila bitcoin. Oggi invece i bitcoin sono protagonisti di un’incredibile corsa al rialzo, e al momento in cui scriviamo il prezzo ha superato i 15 mila dollari.

Da che cosa dipende il prezzo dei bitcoin

Il prezzo dei bitcoin dipende semplicemente dai rapporti di forza tra la domanda e l’offerta. Da un lato abbiamo un bene digitale sempre più scarso (come sopra abbiamo avuto modo di ricordare, il quantitativo di bitcoin emessi sul mercato è già noto), dall’altro abbiamo invece sempre più investitori che ne vogliono disporre le quantità finite. Di qui uno sbilanciamento di mercato che ha prodotto un forte innalzamento dei prezzi. Ma durerà? Difficile dirlo: quel che è certo è che questo fenomeno potrebbe durare ancora a lungo, trascinando con se le tipiche caratteristiche di volatilità che hanno fatto compiere a questa criptovaluta bruschi incrementi e decrementi di prezzo.