Servizi sociali e CAMORRA. Salta fuori il nome del “solito” Franco Balivo, oggi direttore all’Asl NA 2, che avrebbe ribaltato una gara a favore di Pasquale Capriglione

1 Marzo 2022 - 13:55

Lo dice in una conversazione intercettata Luigi Lagravanese a Sossio Fardello, altro operatore del settore. E allora non possiamo non tornare sull’intrico politco-clientelare uscito fuori dalla famosa riunione, avvenuta ad inizio agosto del 2020, quando Luciano Sagliocco, il figlio Francesco e Federica Turco fecero un accordo con Piero De Luca e Giovanni Zannini. Accordo che in parte è stato scontato proprio dall’Asl napoli 2 in cui il dg è l’aversano Antonio D’Amore e il direttore amministrativo è il trentolese Franco Balivo

 

CASERTA(g.g.) Cosa sia il mondo dei sevizi sociali in provincia di Caserta è ben definito in una rapida conversazione intercorsa tra Ginotto Lagravanese, indagato principale, insieme a Pasquale Capriglione, nell’inchiesta della Dda di cui ci stiamo occupando, e Sossio Fardello, a sua volta un noto imprenditore di questo settore e anche dei servizi sanitari, originario di un comune del nord Napoletano, ma sposato a Caserta, nella cui conurbazione, ci sembra, se non ricordiamo male, in quel di Casagiove, abita.

Lagravanese racconta a Fardello un episodio per metterlo in qualche modo in guardia nei confronti di Pasquale Capriglione, furbo e diabolico al punto da aver fregato anche lui, anche il Lagravanese, il quale non è che fosse uno di primo pelo e non avesse riferimenti influenti in quel di Casal di Principe, Casapesenna e San Cipriano.

Eppure in una gara d’appalto dell’Asl di Caserta, non citata dal Lagravanese nella conversazione intercettata, Pasquale Capriglione sarebbe riuscito, a suo avviso, a ribaltare una graduatoria già definita, facendo trovare la cooperativa di Lagravanese all’ultimo posto, mentre prima dell’intervento questa coop era già sicura di aggiudicarsi il bottino.

In effetti, nella conversazione di cui scriviamo oggi, Lagravanese non specifica che si trattasse di una gara dell’Asl. Siamo noi, con la nostra storia, grazie alle nostre battaglie, orientate verso target che abbiamo sempre ritenuto esponenti non all’altezza, per non dire altro, della pubblica amministrazione, a dedurlo graniticamente dal nome che Lagravanese fa: Franco Balivo.

Se scelleratamente CasertaCe non avesse perso i due terzi del suo archivio storico, oggi ai nostri lettori regaleremmo almeno una ventina di articoli del passato dedicati a questo dirigente dell’Asl di Caserta. Trentolese, inizia la sua carriera a capo del Distretto sanitario di Casal di Principe. Ma il suo potere lo acquisisce da quando diventa il dirigente del settore economico finanziario dell’azienda sanitaria locale di Caserta, che Balivo lascia, manco a dirlo, il giorno dopo dell’assunzione di sua figlia, non mettendosi però in pensione, ma entrando nella lotteria della clientela di De Luca grazie alla quale oggi è direttore amministrativo dell’Asl Napoli 2 Nord, dove si è costituito un binomio, che ve lo raccomandiamo, visto e considerato a nominarlo è stato Antonio D’Amore, manager super deluchiano, di Aversa e protagonista di quelle che noi abbiamo definito e definiamo le vergognose assunzioni di Giuliano Sagliocco, figlio di Luciano Sagliocco e di una esponente della famiglia imprenditoriale degli Spezzaferri, che ai Sagliocco si è legata per effetto del fidanzamento tra Francesco Sagliocco, oggi assessore comunale ad Aversa, e la figlia dello Spezzaferri.

Insomma, l’Asl Napoli 2 è a trazione aversana, ma soprattutto ha accolto le necessità della famiglia Sagliocco, emerse nell’ormai famoso vertice agostano, svoltosi nell’ex segreteria del compianto Peppino Sagliocco, e a cui parteciparono Piero De Luca in stampelle, Giovanni Zannini, i citati Luciano e Francesco Sagliocco più Federica Turco, oggi consigliera comunale che ha vinto non uno, ma due concorsi entrambi ovviamente banditi, direttamente o indirettamente dalla Regione Campania, all’indomani del ribaltone che ha trasformato Aversa in una colonia di Zannini e dunque di Mondragone.

Ribaltone concepito sempre durante quella riunione dalla quale uscì fuori un’intesa a 360 gradi, sacramentata dalla candidatura meramente gragariale della Turco alle elezioni regionali del 2020 in supporto, grazie alla doppia preferenza di genere, alla causa elettorale di Zannini sostenuto pienamente dalla famiglia De Luca che in quel periodo nonostante il ruolo importante che Piero De Luca svolge a Roma nel Pd, contrastava questo partito, puntando ogni sua arma di potere, a partire dalle Asl, su un grande risultato, che poi arrivò della lista civica costruita sotto le insegne nominali del governatore.