Slot machine imposte nei bar, parzialmente accolto il ricorso di uno dei Marciano

28 Febbraio 2019 - 09:28

MADDALONI – La Corte di Cassazione ha accolto in parte il ricorso dell’avvocato di Francesco Marciano, uno dei figli di Vincenzo Marciano, per gli inquirenti, gestore delle slot machine e finito agli arresti, nei mesi scorsi, a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza. Francesco Marciano è attualmente detenuto in carcere. La Cassazione ha rispedito gli atti al tribunale del Riesame per una nuova verifica della necessità della custodia cautelare.

Gli elementi valorizzati dal Tribunale del riesame hanno condotto ad esprimere un giudizio manifestamente illogico. Le dichiarazioni del fratello della vittima (della estorsione, ndr), descrivono una condotta di sollecitazione da parte di Francesco Marciano collocata dopo un anno dall’apertura dell’esercizio commerciale del congiunto; la valenza di tale dato, rispetto alla contestazione che riguarda invece condotte estorsive realizzate nel periodo di tempo compreso tra il mese di giugno 2016 sino al mese di giugno 2017, è obiettivamente irrilevante, considerata la distanza di tempo intercorsa e senza l’indicazione di altri dati di fatto, o di natura logica, che consentano di attribuire a Francesco Marciano un contributo penalmente rilevante rispetto alla condotta estorsiva descritta nella contestazione provvisoria”.

Ricorso invece respinto per un altro fratello, Davide Marciano.