LA FOTO. CASAL DI PRINCIPE. Sorvegliato speciale del Clan dei Casalesi escogita un trucco per rubare la corrente ma…

3 Giugno 2018 - 09:42

CASAL DI PRINCIPE – Nella tarda serata del decorso 1 giugno, Agenti della Polizia di Stato, ad epilogo di un mirato servizio volto a verificare la puntuale osservanza delle prescrizioni imposte dall’A.G. ai soggetti vincolati a regimi restrittivi domiciliari, hanno indagato in stato di libertà V. L 29, di Casal di Principe (CE), da circa due mesi sottoposto al regime della Sorveglianza speciale della P.S. per anni 2 (DUE), con obbligo di soggiorno nel Comune di Casal di Principe.

Pluripregiudicato per reati in materia di spaccio di stupefacenti, da alcuni giorni era particolarmente attenzionato dagli uomini del Posto Fisso Operativo di Polizia di Casapesenna, i quali, ritenendo fondatamente che presso il suo domicilio potesse occultare e detenere illegalmente armi e munizioni, eseguivano una perquisizione domiciliare ai sensi delle norme del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, che tuttavia non sortiva l’effetto sperato.

Ciononostante, estendendo il controllo all’intero immobile abitato dal V.L. e alle relative pertinenzegli operatori della di Polizia di Stato si avvedevano che, in una delle stanze in disuso, vi era una persona non appartenente al nucleo familiare del sorvegliato speciale, che vanamente tentava di sottrarsi all’identificazione nascondendosi, al buio, tra varie suppellettili. All’atto del controllo, dopo aver dichiarato di trovarsi fino ad allora in compagnia del V.L. e di aver tentato di allontanarsi per non aggravare la posizione del suo amico, il predetto veniva identificato per I.G., di
anni 28, di San Cipriano d’Aversacon vari precedenti in materia di stupefacenti. Nel corso della perquisizione, eseguita capillarmente e senza trascurare alcunché, i medesimi operanti constatavano che l’abitazione in uso al V.L., ancorché priva di contratto di fornitura e di apposito misuratore di consumo di energia elettrica, fruiva abusivamente di un approvvigionamento di corrente grazie alla realizzazione fraudolenta di un cavo privato allacciato direttamente sulla montante ENEL.

Per quanto sopra, il V.L. veniva indagato a piede libero per violazione alle prescrizioni della Sorveglianza Speciale e per furto aggravato di energia elettrica.