SPARANISE ALLE ELEZIONI. “Annamo bene!”. Che squadra De Pasquale: Zannini, Magliocca, i Giaccio, i familiari del clan Papa e ora baci e abbracci con Giuliano Cipro imputato per favoreggiamento alla camorra

9 Novembre 2024 - 14:50

Sono di queste serate li scatti che certificano questa scena in cui il candidato alla fascia tricolore stringe a sè l’ex vice sindaco di Calvi Risorta che addirittura individuò e forse sradicò una cimice dall’ufficio del presunto mariuolo, il dirigente dell’ufficio tecnico, Piero Cappello

SPARANISE –  (g.g.) Noi ribadiamo il concetto relativo al Colonnello dell’Esercito Fabrizio De Pasquale candidato a sindaco alle elezioni comunali di Sparanise che si svolgeranno il 17 e 18 novembre ossia tra una settimana, dal consigliere regionale Giovanni Zannini, indagato per concussione e corruzione, e dal presidente della Provincia nonché sindaco di Pignataro,(vedete, non scriviamo più dimissionario perché francamente quella dei 20 giorni è una pagliacciata normativa solo italiana) Giorgio Magliocca e appoggiato così come abbiamo scritto in un articolo di qualche giorno orsono (CLIKKA E LEGGI) da soggetti che possiamo rispettare come appartenenti al genere umano, stiamo parlando della famiglia

Giaccio e della famiglia a profondissima tradizione camorristica dei Papa, importati da Francesco Schiavone Sandokan da Villa di Briano ed egemoni, soprattutto con il super boss Giuseppe Papa, a Sparanise e dintorni.

Il concetto è il seguente: Fabrizio De Pasquale è un ufficiale dell’Esercito Italiano e, in quanto tale, va rispettato per la divisa che porta. Ora, fino a questo momento la presenza dei Giaccio durante la sua campagna elettorale si è vista materialmente ma non è stata vistosa. Stesso discorso per quanto riguarda il clan Papa. L’entusiastica adesione alla candidatura di De Pasquale da parte dell’avvocato penalista Maiorano, storico difensore dei pregiudicati con cognome Papa, è stata un segnale chiaro anche perché suo figlio, pure lui avvocato penalista, ha condotto all’altare Teresa Papa nipote del boss Giuseppe Papa

Ma queste due fotografie che pubblichiamo oggi costituiscono un vero e proprio salto di qualità. Sapete chi è la persona che Fabrizio De Pasquale abbraccia calorosamente, con gli occhi che gli brillano? Giuliano Cipro anche lui impiegato nell’Esercito Italiano con il grado di maresciallo. Una condizione, la sua, sovrastata nettamente dallo status di imputato che dovrà, di qui a poco, rispondere di reati molto gravi, consumati in una vera e propria tangentopoli di Calvi Risorta, imperniata sulle figure del solito imprenditore di Casal Di Principe trapiantato nei 4 angolo di questa provincia Raffale Pezzella e dell’ingegnere di Piedimonte Matese, che abita a Caserta da anni, Piero Cappello, già presidente dell’ASI di Caserta, fratello dell’ex sindaco di Piedimonte Matese anche lui inquisito e arrestato a suo tempo, Enzo Cappello, e grande amico, supporter, tifoso, del sindaco di Caserta, Carlo Marino, che in passato gli ha elargito molti incarichi

Se volete conoscere dettagli maggiori sulla tangentopoli con iniezioni di camorra a Calvi Risorta potete tranquillamente utilizzare una qualsiasi motore di ricerca a partire da Google scrivere “Piero Cappello, Calvi Risorta CasertaCe” con la stessa locuzione sostituendo il nome di Cappello con quello di Raffaele Pezzella e troverete una vera e propria antologia di articoli con cui abbiamo commentato, riassunto, sintetizzato quell’ordinanza chiesta ed ottenuta dalla Dda di Napoli. Alla sbarra, da ogni carica istituzionale, visto e considerato che proprio il loro atteggiamento, le loro azioni hanno creato i presupposti per lo scioglimento del Comune di Calvi Risorta per infiltrazioni camorristiche.

Di Giuliano Cipro abbiamo scritto a suo tempo che, addirittura, andò ad acquistare su Amazon un dispositivo elettronico per cercare le eventuali cimici presenti nel suo ufficio oppure in altri uffici del Comune di Calvi Risorta. E fu proprio grazie a questo dispositivo che riuscì a trovarne una nella zona della scrivania del dirigente dell’ufficio tecnico del già citato Piero Cappello.

Ora, una persona che rappresenta lo Stato, sia come vice sindaco di comune d’Italia, sia come sottufficiale dell’Esercito Italiano non compra dispositivi elettronici per scovare microspie impiantate dell’autorità giudiziaria. Al suo amico e collega Fabrizio De Pasquale diciamo che se un vice sindaco o anche un maresciallo dell’Esercito è a posto con la sua coscienza e dunque non ha nulla da temere, essendosi comportato sempre nel rispetto delle leggi, non va a togliere microspie. Anzi, è lieto di essere ascoltato perché così l’autorità giudiziaria potrà prendere piena coscienza del dovere che Cipro avrebbe dovuto avvertire di essere persona integerrima nell’esercizio della sua funzione istituzionale

Oggi, invece, insieme a Pezzella, insieme a Cappello, insieme all’ex sindaco Giovanni Lombardi, insieme all’altro imprenditore Tullio Iorio e insieme ad altri Giuliano Cipro dovrà rispondere davanti a un tribunale delle Repubblica  Italiana del rato di favoreggiamento di tutto il meccanismo corruttivo grazie al quale Raffaele Pezzella con aziende a lui connesse ha introitato tanti quattrini, parte dei quali, utilizzati per i bisogni degli esponenti, dei familiari, delle strutture del clan dei casalesi.

Per cui, il favoreggiamento contestato a Giuliano Cipro è un reato aggravato dall’articolo 416 bis comma 1 in passato articolo 7 della legge 152/91

Cosa avesse da abbracciare Fabrizio De Pasquale in un posto pubblico, dove si consuma una campagna elettorale delicatissima successiva a una lunga fase di commissariamento per motivi di camorra, l’ex vice sindaco Giuliano Cipro, lo sa solo lui. Certo è che attorno a De Pasquale si sta addensando e condensando tra i vari Zannini, Magliocca, Giaccio, i familiari degli esponenti di spicco del clan Papa e ora anche Giuliano Cipro, una vera e propria compagnia da brividi