TORTURE IN CARCERE. Colpo di scena in aula: “Non era lui”, errore su agente a processo

21 Giugno 2023 - 19:56

Tutt’ora sospeso dal servizio

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Colpo di scene in aula nel corso del processo relativo alle violenze e le torture avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, il 6 aprile del 2020, che vede 105 imputati tra agenti, funzionari del Dipartimento amministrazione penitenziaria e medici dell’Asl.

“Non era lui”, è quanto ammesso dal brigadiere dei carabinieri Vincenzo Medici nei confronti dell’agente Maurizio Colurciello, sotto processo e tuttora sospeso dal servizio. A far emergere, nel corso del controesame del militare, l’errore di identificazione è stato il legale di Colurciello, l’avvocato Luca Tornatora, che ha fatto poi notare che “sulla scheda identificativa redatta dai carabinieri e usata dall’autorità giudiziaria per emettere e confermare le misure restrittive a carico di Colurciello, è rimasto solo l’atto di accusa dei tre detenuti, e non è stato scritto che si erano sbagliati, come era emerso poco dopo”.