Traffico e spaccio di droga, un business da 15milioni di euro in collaborazione con il clan dei casalesi e la mafia nigeriana, 24 ARRESTI

8 Aprile 2024 - 13:15

I numeri della vasta operazione, eseguita dai carabinieri su richiesta della Dda, che questa mattina ha portato all’arresto di 24 persone

CASERTA – La mano del clan dei Casalesi e quella della mafia nigeriana dietro un gruppo criminale smantellato alle prime luci dell’alba di questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Perugia su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia che ha portato all’arresto di 24 persone (10 in carcere, 3 ai domiciliari e per altri 11 la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria). Ritenuti, tutti, responsabili , a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di ingenti quantità di stupefacenti, in particolare eroina.

Le indagini sono iniziate nei primi mesi del 2023 e fanno seguito a quelle concluse nei mesi di giugno e agosto del 2022 nel cui ambito erano stati complessivamente raggiunti, tra provvedimenti cautelari e arresti in flagranza, 45 soggetti, sequestrati 24 chilogrammi di eroina e 150.000 euro in contanti sequestrati. Alla base dell’attività investigativa le intercettazioni che hanno permesso di svelare il linguaggio segreto usato dal gruppo criminale e caratterizzato da regole ben definite e rigide e attraverso le tradizionali attività di indagine quali osservazioni e pedinamenti. Il gruppo era solito utilizzare come base logistica un’abitazione presa in affitto nel centro di Perugia da dove prendeva viavai di soggetti che acquistavano considerevoli quantità di sostanza poi veniva venduta al dettaglio attraverso di decine di pusher.

Proprio l’impiego di questi ultimi consentiva quotidianamente di alimentare le “piazze di spaccio” I corrieri, al fine di eludere eventuali investigazioni, nel tempo avevano adottato le più disparate tecniche di occultamento; i diversi fermi operati consentivano di rinvenire stupefacente in fusti di detersivo, all’interno di confezioni sigillate di succhi di frutta, all’interno di pneumatici, tra la spesa di generi alimentari e poche volte occultati sulla persona.

Gli sviluppi investigativi hanno permesso di appurare che il principale canale di rifornimento dello stupefacente per l’associazione era il nord Europa. Dall’elaborazione delle informazioni raccolte sono stati testimoniati collegamenti tra l’associazione criminale di matrice nigeriana ed esponenti della criminalità organizzata del clan dei casalesi con particolare riferimento ad un soggetto di vertice con specifiche attribuzioni di compiti e funzioni per lo smercio del pericoloso oppiaceo, anch’esso destinatario di misura cautelare in carcere. A quest’ultimo il provvedimento cautelare è stato notificato presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, ove lo stesso si trova ristretto per il reato di estorsione. L’uomo, esponente apicale del clan, era da poco tornato in libertà dopo aver scontato una pena detentiva di oltre 20 anni a seguito di condanne per reati associativi e gravi fatti di sangue.

Nel corso delle indagini, oltre ai sequestri operati, è stato tracciato e contestato agli indagati un traffico di circa 250 chilogrammi di sostanza stupefacente, immessa sul territorio nazionale, per un valore di mercato al dettaglio stimato in 15 milioni di euro. Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari che hanno consentito di rinvenire e sequestrare in una delle abitazioni nella disponibilità degli indagati complessivamente 624 grammi di cocaina, 4,7 chili di marijuana e oltre 20.000 euro in contanti, somma ritenuta verosimilmente provento dell’attività illecita. Per tali fatti sono stati arrestati in flagranza di reato 5 soggetti di origine nigeriana che sono stati deferiti alla Procura della Repubblica competente per territorio.