Traffico illecito di gasolio agricolo, arresti e sequestri. Ecco qual è l’azienda dell’Alto Casertano rimasta coinvolta
23 Ottobre 2018 - 18:45
AILANO – Un’operazione della Guardia di Finanza di Taranto ha coinvolto anche la zona dell’alto Casertano e precisamente il comune di Ailano. Questa mattina, infatti, i militari delle fiamme gialle hanno sequestrato – con facoltà d’uso – un’azienda ailanese specializzata nel commercio di gasolio agricolo. Si tratta dell’azienda della famiglia Cerbo, ubicata nella periferia del paese. Nell’illecita attività risultano coinvolte sei imprese operanti nel settore del commercio di prodotti petroliferi, due delle quali con sede a Palagiano (Taranto), 20 imprese di autotrasporti, con sedi in Puglia, Campania, Basilicata e Calabria, nonché altre 82 persone, tra intermediari di commercio nel settore dei prodotti petroliferi e autotrasportatori. Nei confronti di quest’ultimi sono stati ipotizzati i reati di truffa e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Tra i beni sequestrati figurano sei depositi commerciali di oli minerali ubicati a Palagiano, Scanzano Jonico (Matera), Ailano (Caserta), Somma Vesuviana (Napoli), Torre Annunziata (Napoli) e Fiumicino (Roma); 25 motrici e 16 rimorchi impiegati per gli illeciti trasporti di prodotti petroliferi.
I Militari del Gruppo di Taranto della Guardia di finanza hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale ionico Benedetto Ruberto su richiesta del sostituto procuratore Lanfranco Marazia, nei confronti di sette persone, sei delle quali residenti nella provincia di Taranto e una residente nella provincia di Avellino, coinvolte in una inchiesta su un presunto traffico illecito di gasolio agricolo. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alla sottrazione di prodotti petroliferi all’accertamento ed al pagamento dell’accisa, truffa e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Contestualmente è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni e prodotti finanziari nella disponibilità degli arrestati e di 58 denunciati, fino alla concorrenza dell’importo complessivo di 53 milioni e 260 mila euro, di cui 39 milioni e 151 mila euro relativi all’importo delle accise evase e 14 milioni e 109mila euro relativi all’indebito risparmio dell’Iva. Gli inquirenti ritengono di aver individuato una organizzazione criminale operante nel territorio jonico, che acquisiva la disponibilità di ingenti quantitativi di gasolio agricolo, proveniente da vari depositi ubicati anche fuori dal territorio regionale (prevalentemente in Campania e nel Lazio), utilizzando falsa documentazione dalla quale risultava che il prodotto era destinato a soggetti legittimati a riceverlo. In realtà, il prodotto, complessivamente quantificato in 81 milioni e 500mila litri, sarebbe finito sul “mercato nero” alimentato dalla incessante domanda di gasolio che i vertici dell’associazione ricevevano da un consistente bacino di clienti. L’attività investigativa, durata due anni, è consistita in pedinamenti, osservazioni, accertamenti bancari, analisi documentali che hanno permesso di intercettare 5 distinti illeciti trasporti di prodotto energetico con accisa agevolata e sequestrare 5 motrici con rimorchio che trasportavano 79 mila litri di gasolio agricolo.