LA GRANDE TRUFFA DI MADDALONI. Il Pm aveva chiesto il sequestro di più di un milione di euro per Franco D’Alonzo e Calabrò
16 Luglio 2018 - 20:21
MADDALONI (t.p.) In attesa della fissazione dell’interrogatorio per i due arrestati di questa mattina D’Alonzo e Calabrò emergono particolari sulla misura notificata dai carabinieri. Il primo Francesco D’alonzo, consulente aziendale della società Centro Sicurezza Italia srl e capo del personale della società Centro Servizi Italia srl e il secondo, Angelo Calabrò, Amministratore Unico della società Centro Sicurezza Italia srl e della società Centro Servizi Italia srl sono ritenuti responsabili in concorso, dei reati di truffa aggravata e, appropriazione indebita e peculato. L’attività delinquenziale comportava un enorme danno erariale alle casse Comunali, per un importo di diverse centinaia di migliaia di Euro, secondo quello che ha scritto la Procura della Repubblica nella sua nota ufficiale.
Per tale ragione, oltre alle già citate ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, il Gip Enea ha anche emesso un decreto di sequestro preventivo della somma dì euro 129.091,00 in riferimento all’attività di riscossione per TARSU e canoni del ruolo idrico di Maddaloni.
Si tratta di somma di denaro sequestrate dai carabinieri sui conti correnti bancari mentre il Pm Musto aveva chiesto il sequestro di una somma maggiore di circa:di 953.560,23 e di 282.110,00 nella disponibilità degli indagati e della società C.S.I. SRL.