TUTTI I NOMI. Droga e cellulari in carcere, in 21 rischiano il processo

20 Agosto 2025 - 09:46

Gli imputati sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Sono 21 le persone indagate che rischiano di finire a processo per una vicenda legata all’introduzione di droga e telefoni cellulari all’interno della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

L’indagine, condotta dai carabinieri di Grazzanise, ha ricostruito una presunta rete finalizzata a far entrare sostanze stupefacenti e dispositivi elettronici in carcere. Conclusa la fase investigativa preliminare, il pubblico ministero Oriana Zona ha chiesto il rinvio a giudizio: la decisione spetterà al giudice Maria Pasqualina Gaudiano il prossimo novembre.

Secondo l’accusa, Filippo Gravante (37 anni) e Tiziana D’Angelo (42 anni, di San Felice a Cancello) avrebbero introdotto hashish nella struttura penitenziaria, consegnandola a Antonio Santafata (28 anni, di Grazzanise) e a Francesco Massaro (38 anni, compagno della D’Angelo). Ai quattro è contestato il reato di detenzione illegale di sostanze stupefacenti.

Un secondo filone dell’inchiesta riguarda l’utilizzo illecito di telefoni cellulari all’interno del carcere. A processo rischiano di andare: Giovanni De Martino (45 anni di Roma); Andrea Evacuo (45, Torre Annunziata); Andrea Chiarolanza (27anni di Castel Volturno – figlio di Vincenzo, già condannato per favoreggiamento agli Schiavone); Andrea Falco (46 anni di Caivano); Ciro Marino (39anni di Aversa); Andrea Gallo (36 anni diTorre Annunziata) ; Vincenzo D’Avanzo (53 anni di Maddaloni) ; Luciano Strafile (46 anni di Cerignola); Salvatore Sessa (43 anni di Mondragone); Angelo Bocchetti (58 anni di Marano di Napoli); Luigi Ciccarielli (52 anni di Giugliano); Vincenzo Di Chiara (33 anni di Aversa); Gennaro Febbraio (38 anni di Caivano); Luigi Nebbia (25 anni di Santa Maria Capua Vetere) Carmine Passariello (42 anni di San Felice a Cancello); Matteo Prece (37 anni di Caivano); Raffaele Vitiello (44 anni di Torre Annunziata)

Le chiamate non autorizzate, sostiene la Procura, sarebbero avvenute tra ottobre 2021 e gennaio 2022. Tutti gli imputati sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.