TUTTI I NOMI E LE FOTO. Ecco chi è il prete casertano beccato nel B&B del sesso: da qui l’indagine dei carabinieri

7 Marzo 2023 - 12:35

I carabinieri di Vairano Scalo, coordinati dalla Procura di Napoli, proprio seguendo le sue tracce hanno scoperto il centro “a luci rosse” e ieri, i militari dell’Arma di Capua, hanno notificato quattro misure cautelari

CASERTA – Era frequentato anche dall’ex parroco di Presenzano Gianfranco Roncone, sotto processo per violenza sessuale su minori, per il quale il pm di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto 8 anni e 4 mesi di carcere, il “B&B” “a luci rosse” del Centro Direzionale di Napoli dove si ‘offriva’ ai clienti prostituzione femminile e maschile.

I carabinieri di Vairano Scalo, coordinati dalla Procura di Napoli, proprio seguendo le sue tracce hanno scoperto il centro “a luci rosse” e ieri, i militari dell’Arma di Capua, hanno notificato quattro misure cautelari (un divieto di dimora in
Campania e tre sono obblighi di firma) ipotizzando nei confronti degli indagati i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Divieto di dimora in Campania per il 51enne di Castel Volturno Salvatore Stavolo, obbligo di firma per Carlo D’Apolito, 29enne di Sant’Anastasia, stesso provvedimento anche per Giovanni Petriccione, 30enne di Marigliano, e per Nello Coppola, 29enne di Somma Vesuviana. Salvatore Stavolo, secondo quanto accertato dagli inquirenti, è il titolare della struttura, Blue Angels, della quale Petriccione e Coppola sono, invece, dipendenti mentre Carlo D’Apolito vi avrebbe lavorato fino a qualche mese fa.

Nel corso delle indagini – svolte tra l’ottobre 2020 e il gennaio 2021 – è emerso anche che il “titolare” del centro
percepiva il reddito di cittadinanza. I gestori e i dipendenti della “casa di prostituzione” promuovevano l’attività con annunci online e mettendo a disposizione le camere a donne e uomini che si prostituivano.

I quattro incassavano poi parte dei guadagni risultati già significativi nei soli quattro mesi passati al setaccio dai
carabinieri i quali, oltre ai provvedimenti restrittivi, hanno notificato anche il decreto di sequestro preventivo della
struttura alberghiera.