TUTTI I NOMI. OSPEDALE DI CASERTA. Gli diagnosticarono un mal di pancia ma il paziente morì dopo una terribile agonia. Dieci medici processati. Ecco cos’è successo nell’udienza di oggi
9 Settembre 2020 - 21:15
SANTA MARIA CAPUA VETERE (Giuseppe Baia) – Si è svolta stamattina l’udienza del processo a carico di diversi sanitari dell’ospedale civile di Caserta accusati di aver provocato la morte di Andrea Arzillo, paziente che non sopravvisse ad un ricovero ospedaliero qualche anno fa. e la cui famiglia si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Alfredo Santacroce.
I medici imputati sono Francesco Mariano, Sciano Donato, Sgueglia Sergio, Maresca Antonello, Carbone Raffaele, Coppola Giuseppe, Carotenuto Raffaele, Moggio Giovanni, tutti accusati di omicidio colposo in concorso.
Il giudice monocratico ha rigettato stamattina l’eccezione presentata dai difensori di uno degli imputati, Giovanni Moio, che puntava allo stralcio della posizione del loro assistito con rinvio degli atti alla Procura per un difetto di notifica dell’avviso fissazione udienza preliminare per lo stesso imputato.
Nel dettaglio, ritornando al capo di imputazione, viene contestato dal pubblico ministero agli imputati il reato di cui agli artt. 113, 589 cp. perché, in cooperazione tra loro , in qualità di medici in servizio presso l’azienda ospedaliera San Sebastiano di Caserta, che ebbero in cura Arzillo Andrea, per negligenza, imprudenza e imperizia consistita nel valutare erroneamente le condizioni cliniche di Arzillo Andrea ( giunto al Pronto soccorso in data 31.07.2013 con riferita “ colica renale” e ricoverato il giorno successivo presso la chirurgia d’urgenza con diagnosi di colica addominale da sospetta appendicopatia); in particolare, Moggio Giovanni medico radiologo, errava nel valutare esiti della TAC diagnosticando un aneurisma aortico addominale di cm. 3,00 laddove esso era di misura maggiore e con diverse caratteristiche strutturali, mentre i restanti medici ( Mariano Francesco, Sciano Donato, Sgueglia Sergio, Maresca Antonello, Carbone Raffaele, Coppola Giuseppe e Carotenuto Raffaele) non valutavano correttamente la collegata sintomatologia acuta, prottrattasi per diversi giorni e caratterizzata da un costante aggravamento, resistente ai comuni analgesici, sintomatologia che doveva imporre una nuova valutazione degli esiti della tac, nuove indagini diagnostiche e l’immediata sottoposizione del paziente ad intervento chirurgico ovvero a trattamenti medici e terapeutici e farmacologici richiesti dalla specificità del caso e dalle linee guida nazionali; con tali azioni omissive e commissive tutti determinarono la morte di Arzillo Andrea per “ arresto cardiocircolatorio con shock emorragico da rottura aneurisma dell’aorta addominale sottorenale” verificatosi nel corso dell’intervento chirurgico del 04.08.2013. In Caserta, decesso del 04.08.2013.