TUTTI I NOMI. Truffa 35 milioni tra false fatture e società fantasma. “Non è così, noi lavoravamo davvero”

6 Aprile 2023 - 15:30

È quanto, in buona sostanza, hanno dichiarato in aula i testimoni della difesa, dipendenti di alcune di queste imprese.

AVERSA – Nelle scorse ore hanno parlato diversi testimoni chiamati dalla difesa dei 14 imputati, nel processo al tribunale di Aversa-Napoli Nord che vede alla sbarra soggetti accusati di aver messo in piedi e di aver partecipato ad un sistema di false fatture attraverso le “consuete” società cartiere, cioè enti economici privati costituiti oppure riutilizzati solo come emissori o ricettori di fatture che in realtà non erano legate a nessuna vendita e a nessun acquisto di beni e/o servizi.

L’operazione aveva portato ad un sequestro di beni del valore di circa 35 milioni di euro tra immobili, auto di lusso (una Ferrari, una Porsche Cayenne e due Range Rover), rapporti finanziari e quote societarie.

Il procedimento prende il via dall’operazione denominata Restore della Guardia di Finanza, compiuta il 26 marzo 2018. In quel caso, i militari delle fiamme gialle, su disposizione della Procura di Napoli Nord, hanno arrestato 34 persone di cui 10 sono finite in carcere; 7 agli arresti domiciliari e 17 colpite dall’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Nell’udienza di ieri, mercoledì, è stato il momento di ascoltare i testimoni della lista del collegio difensivo, composto dai legali Gianfranco Carbone, Pasquale Verde, Mario Griffo, Domenico Cesaro, Generoso Grasso, Carlo De Stavola, Mauro Iodice, Francesco Balvio, Angelo Raucci Rossana Ferrara, Ferdinando Letizia.

A presentarsi davanti alla corte normanna sono stati diversi lavoratori a contratto per queste società presuntamente utilizzate solo per creare false operazioni e un movimento di denaro che, in realtà, non portava a nessuna attività, nessuna vendita acquisto di beni.

I dipendenti di queste imprese hanno invece raccontato un’altra versione della storia, ovvero che le società erano effettivamente in funzione e, quindi, quelle operazioni ritenute false in realtà erano figlie di attività economiche esistenti.

I NOMI DEGLI IMPUTATI:

Vincenzo Carbone di Casaluce, Nicola Venditto di Trentola Ducenta, Ferdinando Venditto di Trentola Ducenta, Francesco Tornincasa di Casal di Principe, Francesco Torrombacco di Casaluce, Bruno Tornincasa di Casal di Principe, Enrico Laudante di Aversa, Giuseppe Diana di Villa Literno, Maurizio Galeone di Casal di Principe, Mario Iannone di San Cipriano di Aversa, Raffaele Paone di Casal di Principe, Alberto Di Mauro di Frignano, Davide Capoluongo di Cancello Ed Arnone, Maria Cocchiaro di Macerata Campania.