Uccise coppia di fidanzati. Professore d’inglese rinviato a giudizio

1 Maggio 2018 - 11:25

SANT’ARPINO – I suoi legali hanno tentato anche l’ultima carta dell’incapacità di intendere e volere ma i periti del tribunali affermano che era perfettamente in sensi, mentre la Procura gli contesta di aver premeditato l’omicidio della sua ex allieva della quale si era perdutamente invaghito e del suo compagno. Come era facilmente prevedibile è stato ti chiesto il rinvio a giudizio per Stefano Perale, veneziano, insegnante d’inglese 51enne, che nella notte tra il 17 e 18 giugno dello scorso anno attirò in una trappola la sua ex allieva Anastasia Shakurova, 31 anni, e il suo nuovo compagno Biagio Buonomo, di 32, originario di Sant’Arpino e figlio del geometra comunale. L’udienza preliminare per decidere se deve andare a processo è stata fissata per il 18 maggio prossimo.

Il professore veneziano dopo aver narcotizzato i due amante li uccise con assurda ferocia. Anastasia aspettava un bambino dal suo nuovo compagno. Ma, stando alle indagini, sarebbe stata anche violentata prima di essere uccisa. Non appagato da tanto orrore Stefano Perale avrebbe poi ripreso anche alcune scene di quella notte di orrore. I filmati sono stati poi ritrovati sul suo telefonino. Tra le accuse contestate dalla Procura, oltre al duplice omicidio aggravato dalla premeditazione, anche il procurato aborto e il vilipendio di cadavere. Dagli accertamenti medico legali la ragazza è risultata incinta di un bambino e la gravidanza era arrivata alla ventesima settimana. Il suo giovane compagno, secondo l’accusa, sarebbe stato invece ripetutamente colpito in testa con un tubo metallico

Come detto i suoi legali Nicoletta Berroluzzi e Matteo Lazzaro hanno provato a tentare la carta dell’incapacità di intendere e volere. Ed hanno ricostruito un episodio avvenuto all’aeroporto di. Venezia. In quella circostanza la Shakurova trovò ad attenderla il suo nuovo fidanzato Raffaele Buonomo. Ma a poca distanza c’era anche Stefano Perale con un mazzo di fiori in mano. In quel momento, secondo i legali, avrebbe avuto un violento crollo emotivo avviandosi ad diventare una persona fuori controllo. Ma la perizia disposta dal Tribunale ha riconosciuto che invece era perfettamente capace di intendere e volere quando uccise i due amanti.