Violenze anche sessuali nel carcere minorile. Gli agenti parlano, piangono e ammettono

28 Aprile 2024 - 17:02

CASERTA – Hanno raccontato l’orrore maturato in un “inferno” in cui loro stessi vivevano, al punto da aver considerato liberatorio il loro arresto alcuni dei 13 agenti della polizia penitenziaria, su 25 indagati per maltrattamenti e torture nel carcere minorile Beccaria.

Quattro gli agenti i casertani coinvolti. Si tratta di Giuseppe Di Cerbo, 30 anni residente a Macerata Campania, Salvatore Imbimbo, 30 anni di Aversa. Entrambi sono finiti in carcere. Sono stati sospesi dal servizio, invece, Salvatore Bonavolontà, 30 anni di Caserta, e Giuseppe Tramontano, 30 anni di Santa Maria Capua Vetere.

Dai 13 agenti interrogati sono emerse versioni e punti di vista molto diversi. Due di loro hanno scelto di non rispondere, mentre alcuni hanno ammesso gli errori e persino pianto, mentre altri hanno riconosciuto di sapere della presenza delle telecamere, definendo l’arresto un sollievo. 

Si è appreso che al Beccaria si lavorava con turni massacranti, senza ferie e con un caos organizzativo. Gli agenti lamentavano straordinari non retribuiti, scarsa disponibilità di personale e mancanza di una formazione adeguata per gestire ragazzi problematici.