118 BARZELLETTA: Ambulanza ferma in panne davanti alla galleria della Reggia con un paziente in arresto cardiocircolatorio. E a SAN FELICE soccorre il Psaut

27 Giugno 2021 - 19:08

Una sequenza di incredibili episodi, tutti raccontati da CasertaCe, a partire da quello di giovedì scorso, con 40 gradi all’ombra, quando al centro della città, in via Ferrarecce, un’ambulanza è arrivata dopo 40 minuti e, a quel punto, verrebbe da dire, che arriva a fare, perchè se il malore è grave, il paziente è già morto, se il malore non è grave, magari con una secchiata d’acqua in faccia si sarebbe ripreso lo stesso. Battute a parte, veniamo da mesi assolutamente allucinanti

 

CASERTA  – (g.g.) Per questa volta abbiamo deciso di separare la cronaca dal commento che non può non riguardare le funzioni e le persone che le ricoprono all’interno dell’Asl di Caserta, essendo le stesse determinanti, a nostro avviso, nell’individuazione dei motivi di tutto quello che di brutto, di pessimo sta capitando, da mesi e mesi, nel servizio di emergenza e di soccorso 118.

Per cui, troverete in un altro articolo agganciato a questo, delle brevi considerazioni sulle scelte del super dirigente dell’Asl, l’inossidabile ed intoccabile Michele Tari e anche qualche parola la diremo sul dirigente dell’Unità Operativa Semplice di Dipartimento del 118 Roberto Mannella.

In questo articolo, invece, facciamo un breve cenno ad un paio di episodi gravissimi verificatisi negli ultimi giorni: prima a San Felice a Cancello dove si è consumato un incidente

sul lavoro e dove la persona ferita è rimasta lì per molti, lunghissimi minuti, dato che non c’era la disponibilità dell’ambulanza 118 di stanza nel comune suessolano. Si è dovuto ricorrere a quella del Psaut o ex ospedale di San Felice che però è rimasto sguarnito dato che è stato utilzizato per l’intervento anche il medico rianimatore.

Secondo episodio, verificatosi ieri, sabato 26 giugno: un 42enne di San Tammaro è stato colpito da un grave malore. Il sospetto che si trattasse di un infarto ha immediatamente occupato i pensieri di chi lo ha soccorso. E infatti l’uomo, già sull’ambulanza partita dalla postazione di Curti, quindi da una postazione gestita direttamente dall’Asl e non dalla Misericordia, ha subito un pericolosissimo arresto cardiocircolatorio.

Mentre il mezzo viaggiava verso Caserta si è lettaralmente inchiodato, andando in panne, proprio all’ingresso della lunga galleri della Reggia subito dopo l’uscita di Caserta Ovest. E menomale che l’ambulanza si è fermata lì e non nella galleria.

Lunghi minuti di attesa, nessun mezzo a dispozione e poi fortunatamente, ma casualmente, non certo per effetto di un’organizzazione ormai letteralmente saltata, l’ambulanza del 118 di Capua è riuscita a raggiungere il posto, trasbordare il paziente e portarlo a Caserta. Tutto ciò mentre, come abbiamo scritto nell’articolo di commento, un’ambulanza viene utilizzata a tempo pieno nel nuovo hub vaccinale prospiciente al centro Campania di Marcianise, per volontà di Michele Tari che ne ha chiesto e ovviamente ottenuto l’uso al dirigente Uosd Roberto Mannella.

Nel nostro commento abbiamo cercato di esporre una proposta alternativa ragionevole che ormai però servirebbe pure a poco in considerazione che difficilmente i casi di covid raggiungeranno di nuovo i picchi dei mesi scorsi. Nessuno discute la necessità che un’ambulanza sia presente nelle aree vaccinali, ma questo poteva essere fatto tranqullamente, al netto di quelle del 118.

In questi giorni è successo praticamente di tutto, partendo da quell’altra persona di Caserta che giovedì, a 43 gradi all’ombra, ha rischiato di rimanerci secca in via Ferrarecce (CLIKKA QUI PER LEGGERE

) con un’ambulanza 118 che ha impiegato 40 minuti precisi per intervenire.

Se questa persona fosse stata colpita da infarto non avrebbe avuto scampo.