SANTA MARIA CAPUA VETERE – (g.g.) Ci deve essere rimasto proprio male Mario Natale, il noto imprenditore di Casal di Principe, trapiantato a Santa Maria Capua Vetere, ex presidente del Gladiator, quando si è reso conto di aver preso, per dirla alla romanesca maniera, una grande sola acquistando l’area che un tempo avrebbe dovuto ospitare l’opera della famosa Società di trasformazione urbana, meglio nota con il suo acronimo STU.
Se è vero, infatti, che nel bando non c’era scritto che in quell’area si sarebbero potuti costruire appartamenti, è anche vero che era riportato con chiarezza che un centro commerciale o qualcosa di simile poteva essere edificato.
Un
Insomma, il bando del tribunale era andato finanche più avanti di quello che per legge e per le inchieste giornalistiche di CasertaCe, negli anni 2008, 2009 non si era potuto fare nonostante la cosiddetta dottrina Mazzotti, lo storico dirigente, prima dell’ufficio tecnico di Santa Maria Capua Vetere, poi di quello di Caserta, il quale si era inventato la definizione di opera di intersse pubblico, anche quando questa presupponeva un lucro evidente e attività commerciali al dettaglio.
La
Mario Natale pare si sia rivolto al giudice per la risoluzione in base a questo parere negativo del comune. In poche parole soldi e impegni revocati.