Sono i nodi puù importanti della vita politica cittadina riguardanti gli aspetti della maggioranza che guida le sorti del comune normanno
4 Aprile 2018 - 00:00
AVERSA (g.g.) – Rosario Capasso è un osso piuttosto duro. Nel senso che, caratterialmente, oltre a non fregsarsene un tubo del problema del trasformismo politico, rispetto al quale inacarna una delle identità più “fulgide” della città normanna, è anche una persona che se chiede e ottiene un assessorato, intende esprimere una potestà autonoma e non subalterna rispetto alle materie che quest’assessorato regola.
Si dà il caso che il sindaco Enrico De Cristofaro era talmente alla canna del gas, quando si verificò la rottura con “Noi Aversani” da arrivare, pur di non cadere, a offrire a Capasso, il quale con la sua solita non chalance cabiò versante, ribaltandosi in maggioranza, proprio la delega all’Urbanistica, quella più delicata soprattutto in vista del varo del nuovo Puc.
Oggi, Capasso, che governa quella delega attraverso l’assessora Emanuele, vuol dire la sua, quando, invece, molte partite sono state già ipotecate da De Cristofaro con i vari Della Gatta e Bo, così come abbiamo già scritto in precedenti articoli. E allora l’unica soluzione è quella di ridurre il valore marginale di Capasso quale consigliere determinante per far vivere o morire quest’amministrazione. Per far questo il sindaco De Cristofaro sta corteggiando da tempo un consigliere di opposizione, che ovviamente gioca la sua partita per interessi immobiliari di tipo familiari. Vedremo se la manovra riuscirà.
Per quanto riguarda gli assetti della giunta, De Gaetano si appresta ad entrare nella stanza dei bottoni, il suo amico De Cristofaro lo accontenterà riempendo la casella lasciata vuota dall’assessora dimissionaria. Con De Gaetano in giunta, avremo la rappresentanza del gruppo consiliare di cui fa parte anche la nipote del sindaco e del quale entrerà a far parte il primo o la prima dei non eletti, un altro o un’altra che ha connessioni dirette o indirette con lo studio dell’architetto De Cristofaro.
Siccome il gruppo è di tre, il rapporto aritmetico con due assessori è evidentemente sbilanciato. Per cui, Alfonso Oliva, per rimanere, dovrà andare in quota sindaco. Ma De Cristofaro, di questa facoltà, ha già fatto manbassa nominando Michele Ronza superassessore ai Lavori Pubblici e per di più con la delega di Vice sindaco, la quale, come abbiamo più volte scritto su CasertaCe.net, di dubbia legittimità democratica, quando viene attribuita a una persona non eletta dalla popolazione.
Insomma due assessori espressi da De Cristofaro. Un chiaro squilibrio dei rapporti di forza in maggioranza.