In calce all’articolo il link con l’ordinanza

3 Aprile 2018 - 00:00

MONDRAGONE – Molte, troppe cose strane sono capitate a Mondragone negli ultimi giorni sul fronte dei rifiuti. Il comune, dando per assodato e irreversibilmente acquisito il fatto che la Senesi non aveva più alcuna intenzione di operare sul cantiere di Mondragone per la raccolta dei rifiuti, aveva pubblicato una manifestazione di interesse, una di quelle cose che gli esperti della materia, più o meno marpioncelli, definiscono “garette”. Pochi mesi, nelle more della gara principale che poi il più delle volte altro che pochi mesi.

Il 26 marzo esce un articolo di CasertaCe (CLICCA QUI PER LEGGERLO) che racconta di un innocente appuntamento tra due vecchi amici all’interno dello Zanzibar di Mondragone. Al tavolino Carlo Savoia, un tempo presidente di eco4, fino a quando non litigò con Giuseppe Valente, oggi socio del consorzio Cite, che vince gare d’appalto per i rifiuti in tutta la Campania, dall’altro lato Rosario Pio, già dipendente di Eco4, esperto della materia e a quanto si dice, persona molto vicina all’attuale assessore all’ambiente Federico.

Sicuramente sarà stata una coincidenza, ma da quale momento la manifestazione di interesse è letteralmente sparita. Chiaramente non per il nostro articolo, almeno così dobbiamo ritenere perché altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi, ma in base ad altre ragioni che al momento ignoriamo.

Siccome quella manifestazione aveva la sua base sul fatto che il 31 marzo, cioè oggi, scadeva definitivamente il contratto con la Senesi, il rischio serio è che da domani Mondragone avrebbe dovuto sopportare il fio di tanta monnezza per le strade.

A quel punto, al sindaco Virgilio Pacifico non è rimasto altro da fare se non ricorrere a uno strumento un po’ pericoloso, in quanto non “simpatico” alla magistratura che molto lo ha criticato in tante suoi atti giudiziari: l’ordinanza sindacale.

Solita solfa: per evitare problemi igienici e alla salute bla bla bla, la Senesi viene prorogata per altri 6 mesi cioè fino al 30 settembre 2018.

Ora, è vero che Rodolfo Briganti, patron di questa azienda, è un personaggio simpaticamente versatile, per molti aspetti eccentrico. Ma ci piacerebbe comprendere cosa sia accaduto nell’ultima settimana che abbia convinto la citata Senesi a passare da un no definitivo e inappellabile rispetto a una proroga eventuale a un sì entusiasta con tanto di contratto in mano per 6 mesi.

Insomma, un grande pasticcio. Il problema è che se i politici che governano il territorio si alzassero la mattina solo con l’obiettivo di determinare il bene comune, queste cose qua non succederebbero. Perché a un politico del genere non gliene frega un tubo se la gara tot la vince uno o un altro. Gli interessa solo che quell’impresa rispetti alla lettera un capitolato severo che dia alla città garanzie di salubrità, di pulizia e di decoro.

 

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